L’inflazione è in sorprendente ribasso, ora non bisogna ripetere gli errori del passato

l dato preliminare dell’inflazione del mese di ottobre ha sorpreso molto a ribasso, con un aumento annuale dell’1,8%, decisamente al di sotto delle aspettative e significativamente inferiore al 5,3% del mese precedente, cioè settembre. Questa riduzione a che cosa potrebbe essere attribuita? Potrebbe essere attribuita in parte al fatto che il forte aumento dei prezzi dell’anno precedente a ottobre dell’anno scorso, cioè 2022, ha smesso di influenzare l’inflazione annuale e la diminuzione più significativa è stata nei prezzi dei beni energetici che sono scesi del 19,9% rispetto al mese precedente.

Tuttavia, l’inflazione cosiddetta di fondo, che esclude l’energia e i prodotti alimentari freschi, rimane alta all’1,83% circa del paniere, più o meno lo stesso livello dell’eurozona. Il rischio è quello di ripetere l’errore di alzare i tassi di interesse in un momento in cui l’inflazione all’1,8% sta diminuendo solo temporaneamente a causa di fattori come appunto la diminuzione dei prezzi energetici. E questo è un elemento sul quale la politica monetaria non può influire se non costringendo ad un taglio forzato della domanda. Questa mossa potrebbe minacciare la crescita economica e portare a delle conseguenze negative, simili a quelle verificatesi in passato con decisioni paragonabili. Il punto è che noi ci stiamo ormai avvitando da tempo, io ve lo segnalo, attorno ai temi monetari e finanziari. Io vedo tanti commentatori che parlano proprio soltanto di questo, cioè della parte finanziaria.

Il problema del mondo occidentale è che ha dimenticato l’importanza di produrre, di produrre reddito, di sostenere imprese e imprenditori. Serve un salto culturale e serve da parte dei cittadini e prima ancora da parte del mondo politico e bisogna fare capire al mondo politico questo. Se noi continueremo a pensare che aggiustando i tassi di interesse, manovrando la domanda effettiva, aggiusteremo le cose, noi saremo distrutti come popolo, come società, come nazione, come tutto. Perché in realtà noi abbiamo rinunciato da decenni a sostenere gli imprenditori liberi professionisti e soprattutto le imprese, quelle che danno posti di lavoro e creano lavoro dipendente. Quindi quello che bisogna fare è tornare a parlare di economia e smetterla di parlare di finanza. E io continuerò a ripeterlo.