La Lazio di Maurizio Sarri è uscita illesa dal derby della capitale. Il pareggio rimediato all’Olimpico però non ha migliorato una situazione che non è mai realmente decollata in campionato. Il secondo posto conquistato al termine della passata stagione è un lontano ricordo e la squadra in campo risulta a tratti irriconoscibile, complice un Immobile in astinenza da gol e un centrocampo ancora in rodaggio. Nulla è perduto, il prosieguo di campionato potrebbe regalare piacevoli sorprese ai tifosi biancocelesti. La pensa così Stefano Mauri, storico ex capitano della Lazio, attualmente in attività come osservatore e procuratore sportivo: “Credo che la Rosa sia competitiva. Mancano probabilmente gli esterni d’attacco o comunque l’attacco in generale, perché la Lazio gioca bene fino alla tre quarti. e poi crea anche delle potenziali occasioni ma poi manca probabilmente negli ultimi 20-25 metri con assist e gol che l’anno scorso tra Felipe Andersson e Zaccagni ne hanno collezionati tanti e Ciro ha fatto tanti più gol alla giornata odierna“
“Io credo che questo sia solo un momento difficile” continua Mauri “nel quale la Lazio sta perfezionando gli aggiustamenti tecnico-tattici dovuti all’addio di Milinkovic, i giocatori non hanno ancora trovato a pieno l’equilibrio. Le ultime uscite della Lazio sono sempre state un po’ altalenanti, però ho ricominciato a vedere un bel gioco, come ho detto prima, almeno fino alla tre quarti. Io credo che guardando anche il calendario, la Lazio da qui alla sosta di Natale possa recuperare tanti punti in classifica e tante posizioni e credo che per Natale possa anche arrivare in zona Champions League abbastanza tranquillamente”
Su Ciro Immobile
“Io credo che Ciro abbia delle caratteristiche uniche, nel senso che è molto bravo ad attaccare lo spazio in profondità, è molto bravo ad allungare le difese avversarie e quasi le sfinisce a furia di scattare in profondità e farle correre indietro. L’unica differenza che vedo è che mentre la Lazio, parliamo anche di quella dell’anno scorso quando Ciro ha fatto tantissimi gol, giocava solo ed esclusivamente per lui, cioè aveva giocatori come Felipe Andersson, Zaccani, Luis Alberto e Milinkovic che giocavano per guardare Ciro segnare e cercare di metterlo nelle condizioni di poter tirare in porta. E in questo erano molto bravi, soprattutto nei tempi della giocata. Io credo che il Nazionale, anche se conoscono le caratteristiche di Ciro, probabilmente non giocano così tanto per lui. Sia per caratteristiche di palleggio, perché tanti giocatori sono abituati magari a fare uno o due tocchi in più e quindi non mettono Ciro nelle condizioni che invece parte con determinati tempi di gioco per andare in profondità e spesso magari si trova o fuori tempo o in fuorigioco. Quindi credo che sia solo questo il motivo della differenza tra la Lazio e il Ciro Innazionale“.
Sull’andamento della Lazio
“All’inizio dell’anno fanno un po’ specie tutti questi gol subiti perché l’anno scorso la Lazio è stata forse la squadra migliore per clean sheet, ha subito pochissimi gol alla fine dell’anno e adesso ne stava subendo tanti. Visto che gli uomini che alla fine giocano sono gli stessi, credo che sia proprio un fatto di attenzione a inizio anno o anche di equilibri, tant’è vero che Sarri ha cambiato spesso. Prima Kamada, giocava con Luis Alberto, Cataldi, poi ha provato a far giocare Guendouzi, poi Robella, quindi credo che stia ancora trovando… e lo stesso Vecino anche che ha giocato spesso a difesa e spesso interno. Credo che stiano ancora trovando l’equilibrio“