Meloni, i pignoramenti facili erano davvero una fake news? ▷ Meluzzi: “Vi spiego qual è la tattica”

La presunta indiscrezione sui pignoramenti facili che si aggirava sui maggiori quotidiani italiani aveva messo non poca ansia a molti. Di cosa si trattava? Di una notizia secondo la quale il governo Meloni avrebbe approvato di lì a breve una legge che permettesse all’agenzia delle entrate di eseguire pignoramenti facili in maniera diretta sui conti correnti, senza la necessità di attendere provvedimenti ufficiali presi dalla magistratura.
Secondo tutti i giornali, dunque, il governo Meloni avrebbe varato una legge la cui sola ipotesi era stata già profondamente criticata dallo zoccolo di centro destra in campagna elettorale. La notizia ha fatto scompiglio, come ci si poteva immaginare, e il risultato è stata una pronta smentita da parte del governo e della Premier in persona. Una fake news, dunque, nient’altro. Ma come si sa, qualche volta, a pensar male si fa bene. E se la notizia fosse il risultato di indiscrezioni trapelate dagli ambienti governativi? Se dietro la diffusione della notizia ci fosse una tattica che prevedeva un sondaggio preliminare dell’opinione pubblica riguardo l’approvazione della legge incriminata?

Alessandro Meluzzi, medico psichiatra, ha commentato ai microfoni di Un Giorno Speciale: “Io citerei un autorevole personaggio, tal Juncker, che fu presidente dell’Unione Europea prima della micidiale Von Der Leyen, che durante una sua intervista disse che ‘noi all’Unione Europea abbiamo un metodo, quando vogliamo fare una cosa lanciamo un comunicato e studiamo la reazione’. La sondiamo sui social, la sondiamo nelle risposte dell’informazione, la sondiamo con dei sondaggi. Se non c’è una reazione, andiamo avanti e la normiamo. Mi sembra che sia un metodo. È un arcana imperii perfettamente funzionante e funzionale. È il sistema con cui governano buona parte di tutto ciò, ma non soltanto in Unione Europea, anche negli Stati Uniti. In Italia non ne parliamo. Per il momento l’ipotesi è stata accantonata, ma quella notizia era un sondaggio a tutti gli effetti“.