Un signore che ha vinto tutto quello che poteva nella Juventus.
6 scudetti, di cui uno revocato, quello del 2005; una Coppa Italia; 4 Supercoppe italiane; Champions League; Coppa intercontinentale; Supercoppa UEFA. In nazionale collezionò l’Europeo Under 21, Spagna ’96. L’identikit è quello di Alessio Tacchinardi, storico centrocampista dei bianconeri. Uno dei protagonisti in mezzo ai mostri sacri che hanno sollevato al cielo la coppa dalle grandi orecchie: Peruzzi, Ferrara, Di Livio, Vialli, Del Piero, Ravanelli, Deschamps. Ma anche molti altri come Davids, Nedved e Zidane.
In vista del prossimo e vicinissimo Derby d’Italia commenta così la sua Vecchia Signora, in diretta ai nostri microfoni.
Juve-Inter sarà la definitiva recensione della Juve di quest’anno?
“Sì, l’Inter ormai è una squadra fortissima ha delle basi solidissime e quindi è la Juve che deve vedere di che pasta è fatta.
Trova una squadra forte, super allenata, la più forte di questo momento. Anche se poi nel mercato di gennaio la Juve può cambiare qualcosa in mezzo al campo. Ha avuto una bella botta d’autostima dopo il Milan. L’appuntamento è importante visto che è in casa: la tifoseria è nuovamente tornata a sentire quelle vibrazioni positive che non assaporava da un paio di anni. Torna finalmente il Derby d’Italia, tutti ce ne eravamo un po’ dimenticati“.
Ti sta piacendo il lavoro di Allegri?
“Non mi esalta. Non mi esalta come gioca la Juve, ma la Juve non ha mai giocato benissimo, ha sempre voluto vincere le partite.
Allegri è un grande allenatore. L’anno scorso ci sono state veramente delle cose molto particolari, non facili per un allenatore.
L’allenatore deve fare l’allenatore e i dirigenti devono fare i dirigenti. E quando magari l’allenatore ha tante cose per la testa, perché quello che poi è successo l’anno scorso è stato clamoroso, non è facile. Giuntoli? Una grande colonna portante. Ha dimostrato di essere un super direttore sportivo. Non a caso la Juve è tornata lì davanti. E’ la solita Juve molto cinica, attenta. Era partita molto più spavalda, ora sta tornando la Juve di Allegri, che magari non vuole prendere gol, poi negli episodi di può far male. Marotta dice che la Juve è candidata allo scudetto. Non sono d’accordo“.
Ipotesi Antonio Conte alla Juve?
“Ho un debole per Antonio. Penso sia uno dei top in assoluto.
Suggestione ritorno alla Juve? Perché no. Sicuramente è affascinante“.
Juve-Inter, quanto soffrono i bianconeri a centrocampo?
“Il centrocampo dell’Inter è veramente qualcosa di clamoroso: è il più forte d’Europa. Anche al completo, la Juve avrebbe fatto veramente fatica, perché poi è il punto importante delle squadre, il centrocampo. Se per la Juve dovesse andare male non è che poi casca il mondo.
L’importante è che sia tornata ad essere competitiva. L’errore della Juve? Credere in Pogba, indipendentemente dal doping.
Ha bisogno di un altro centrocampista, più d’assalto. Quindi non più l’ultimo Pogba, che mi sembrava andasse a qualche marcia in meno.
Tra poco c’è il mercato: chi prenderei? De Paul, un centrocampista che cuce il gioco.
Servono centrocampisti che facciano gol. Miretti ha quelle caratteristiche lì, ma ne serve uno più solido. De Paul è quello adatto“.
L’intervista integrale a Radio Radio Lo Sport.