L’omicidio di Giulia Cecchettin per mano del suo ex ragazzo continua a scuotere le coscienze dell’intero Paese. Assistiamo in questi giorni, anche dopo l’arresto di Filippo Turetta, a una grandissima ondata di collera collettiva che sovente sfocia anche in attacchi generalizzati nei confronti della figura maschile.
Sul tema Vanni Frajese ha le idee molto chiare: “La cura che ci vogliono imporre è quella per la quale il maschio dovrebbe distruggere se stesso e trasformarsi in una poltiglia verde di lucarelliana memoria, ristrutturarsi in un qualcosa di diverso. Sono le spinte all’interno dell’essere umano che sono la base dell’esistenza stessa. Anche nella tradizione orientale c’è lo Yin e c’è lo Yang: uno è l’energia maschile e l’altra è l’energia femminile. Entrambe contengono un po’ l’una dell’altra, al centro ci sono due piccoli pallini, nel Tao per esempio, che rappresentano un archetipo che è sempre stato presente, cioè quello del maschio e quello della femmina. La parola resilienza è stata proprio introdotta apposta per eliminare anche il concetto stesso del maschio resistente.
Perché il maschio nobile, il maschio che sa chi è, che cosa vuole e che non dipende dal giudizio altrui, lo puoi riassumere con una frase latina che è frangar non flectar, cioè lo spezzi ma non lo pieghi, è resistente, non è resiliente. Col cavolo che è resiliente, sa perfettamente cosa è giusto e cosa è sbagliato, non perché sta a sentire cosa pensano gli altri e cosa gli dice la società, ma perché è in contatto con le verità del proprio cuore, che nel corso del tempo ha scelto ad affinato per poter diventare la persona che all’inizio non era e che voleva essere. Manca questo oggi nei ragazzi, la prospettiva di una traiettoria personale, di migliorare se stessi. di essere ciò che tu ammiri nei libri o nelle altre persone e ciò che tu ammiri in qualche maniera diventa una spinta perché tu possa diventare come quello. Ed è a questo che bisogna tornare, ribadisco, dobbiamo tornare a dare degli esempi concreti, reali e costanti nel tempo di un’umanità diversa, di uomini e donne che si comportano con nobiltà, perché il mondo ne ha una fame incredibile“.