Nel report annuale del Global Carbon Project, l’umanità celebra il suo trionfo nel raggiungere dei nuovi record di emissione di anidride carbonica nel 2023, grazie a eroici sforzi e sublimi impegni. L’Europa si svena finanziariamente per ridurre le sue emissioni, riduzione record di circa 200 milioni di tonnellate di emissioni. Nel frattempo la Cina e l’India si scatenano in un concorso a chi inquina di più, facendo schizzare le emissioni globali alle stelle.
La Cina, con il suo straordinario aumento del 4%, dimostra in modo molto pragmatico come l’Occidente possa tranquillamente vanificare ogni sacrificio ambientale, mentre gli Stati Uniti si consolano con un virtuoso taglio di 150 milioni di tonnellate. Insomma, l’economia non cresce, i bilanci pubblici affondano. La deindustrializzazione occidentale è un regalo per la Cina, una sorta di bonus per aver praticato il dumping ambientale con tanto entusiasmo. In sintesi, l’efficacia delle politiche cosiddette green occidentali è veramente un capolavoro di ipocrisia e di ideologia ambientale, dove gli obiettivi di riduzione diventano poco più che una comica performance economica.
La natura apprezzerà forse l’umorismo ecologico dei paesi occidentali e il balletto delle misure alle quali stiamo assistendo. La cosa assurda è che questi signori europei che governano l’Europa, questi signori che prendono ordine da non si sa bene chi, hanno un’idea veramente strana di tutela dell’ambiente, come se ci fossero veramente dei confini ambientali. Quindi noi riduciamo le emissioni distruggendo l’economia sull’altare di questa ideologia. E la Cina e l’India, come se l’inquinamento non fosse un inquinamento globale, invece hanno un vantaggio economico e continuano ad inquinare sempre di più. Io semplicemente lo dico perché credo che la gente debba sapere che questa ideologia ambientale assomiglia sempre di più ad una crociata dell’Occidente contro l’Oriente.