Il mercato tutelato per quel che riguarda le forniture energetiche sta per terminare. Da Aprile coloro i quali si trovano in questo regime si vedranno assegnare un fornitore di energia elettrica. Un piano votato da Draghi e da tutti quelli che sostenevano il suo governo, alla cui opposizione c’era solo Fratelli d’Italia. Il piano è vincolato alla terza rata dal PNRR che l’Italia ha già incassato. La polemica partita da alcuni esponenti del PD che hanno parlato di “Tassa Meloni” viene commentata da Carlo Calenda:
“Siccome dall’Europa ci hanno già pagato la rata del PNRR, se noi non andiamo avanti con la liberalizzazione ci richiedono indietro i soldi. Non è una tassa Meloni perché noi abbiamo votato a favore e la Meloni è l’unica che ha votato contro. In secondo luogo è importante dire che non c’è nessuna tassa, il 35% dei cittadini sta nel mercato tutelato. Questi cittadini che restano nel mercato tutelato, dall’undici aprile passano ad altri fornitori. E sappiamo che, per esempio, nel settore della telefonia le liberalizzazione hanno portato a dei ribassi”.
Il problema secondo Calenda non è quindi la fine del mercato tutelato, ma il sistema che riassegna successivamente ai cittadini un fornitore:
Non posso accettare che senza saperlo un consumatore diventi cliente della società. Quindi dobbiamo mantenere la liberalizzazione cambiando il modo. Qual è il problema che io vedo? Negli altri Paesi quando c’è stata la liberalizzazione le società hanno tenuto basso il prezzo dell’elettricità, mettendoci vicino tanti prodotti ancillari. Il punto che rimane fondamentale quindi è quello di non avere un cliente che non sceglie il fornitore. Questo è il punto”.