In Europa scoppia la protesta, ma quasi nessuno ne è veramente a conoscenza.
La ribellione avviene in varie parti del continente, non in Italia ma in Francia, Germania e non solo.
I protagonisti? Gli agricoltori, che alla fantomatica transizione ecologica dell’agricoltura, con tanto di carne sintetica, rispondono così: protestando per le strade. C’è chi sparge letame davanti ai McDonald’s e agli uffici statali, come i francesi, che la protesta contro i soprusi ce l’hanno nel sangue. Poi c’è chi invade la porta di Brandeburgo di trattori, come succede ora in Germania per il taglio dei sussidi del governo.
Da noi che succede invece? Imperversa lo scandalo del pandoro-gate di Chiara Ferragni. Dibattiti su dibatti, soprattutto sui social, che riguardano l’influencer e le sue scuse. Il dibattito è ovviamente lecito, poi però bisogna anche fare qualche confronto con gli altri.
Ma sul mainstream le notizie sulle proteste sono poche, oscurate dal dominio del gossip sui Ferragnez.
Una situazione che fa tornare alla mente le parole semplici e già note, ma veritiere, di Winston Churchill: “Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio“.
Il commento di Alberto Contri e Giovani Frajese a Un Giorno Speciale.
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