Dopo decine di battaglie, la fine di un capitolo. O forse anche di più. Terminata la disputa sul Patto di Stabilità, era il turno del discusso MES, su cui a vincere sono i critici. Le criticità di un meccanismo che avrebbe aggiunto ulteriori limiti alla sovranità italiana in modo invasivo e repentino in cambio di soldi da restituire con gli interessi in riforme, sono ciò che ha spinto 184 deputati a votare no alla ratifica, 72 i sì e 44 gli astenuti.
A favore Pd, Azione, Iv e +Europa; si astengono Noi Moderati e Forza Italia. Contrari invece il Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e la Lega di Claudio Borghi, che ha espresso così la sua soddisfazione a ‘Lavori in Corso’:
“Diciamo che secondo me qualcuno sperava, leggendo i giornali e credendoci – cosa che sconsiglio tutti – perché da mesi dicono che avremmo abbassato la testa, che Salvini e Meloni ci avevano ripensato. E invece guarda caso per la prima volta dopo tanti anni il Parlamento ha alzato la testa.
Io penso che sia una buona notizia per tutti. Credo che gli italiani, se c’è una cosa di cui veramente erano stufi, era di votare qualsiasi cosa, perché uno pur di cambiare votava prima Renzi, poi 5 Stelle, poi La Lega, poi dopo Fratelli d’Italia.
Oggi si è fatto quello che più o meno tutti si aspettavano che noi avremmo fatto quando hanno votato i nostri partiti, vale a dire farsi valere, e se c’è una cosa che non è nell’interesse dell’Italia non si vota.
Evitata una schifezza? Più che una schifezza era un terribile pericolo. Terribile. Era una macchina a due teste, che poteva essere utilizzata o per fregarci i nostri soldi per darli alle banche, tipicamente quelle tedesche, così come era già stato nel passato. Perché il MES non è che non sia mai stato utilizzato: il MES è stato utilizzato per piegare la Grecia e per toglierci i soldi a noi per darli alle banche francesi e tedesche che all’epoca erano i creditori della Grecia.
Quindi si poteva o fare un bis di quella grande impresa che ci costò 40 miliardi a botte di IMU, Fornero e cose di questo tipo, oppure farci fare la parte della Grecia. Ecco, sinceramente è meglio di no“.