Da una dose a quattro/cinque, il passo è stato breve.
Così come è crollata la percentuale d’efficacia dichiarata inizialmente dalle case farmaceutiche del vaccino.
Anzi: la vera percentuale sarebbe stata bassa sin dall’inizio. Così spiega in diretta l’endocrinologo Giovanni Frajese.
Quel 95% dichiarato inizialmente sarebbe stato ricavato da un calcolo preciso, ma ad hoc affinché risultasse tale.
“Si sapeva fin dal giorno uno – dice Frajese – che in realtà i vaccini non servivano a niente“. E in effetti non appare ancora così chiaro il motivo per cui le dosi che ogni cittadino avrebbe dovuto fare negli anni sono aumentate di volta in volta. Che poi a vedere le statistiche recenti di Politico, sembra quasi fosse scontato che ogni persona si sarebbe fatta almeno tre dosi, dato il rapporto tra vaccini acquistati e numero di persone in Europa.
Ebbene, l’efficacia che Frajese dice essere quella originale, ma nascosta, è dello 0,84%. Una percentuale bassissima.
Talmente bassa che “se avessero detto questo prodotto vi protegge, secondo i dati della Pfizer stessa, meno dell’1%, chi se lo sarebbe mai fatto?”. La casa farmaceutica quotata in borsa avrebbe agito così allora per far uscire quel numero dichiarato in maniera ufficiale: “Hanno usato un artificio, facendo il rapporto tra la quantità di persone che si ammalavano con il placebo e col vaccino, tirando fuori dal cilindro questo 95% di efficacia, trasformandolo in assoluto“.
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