Si è aperta la discussione sulla diffusione delle armi in Italia, ovviamente complicata dal fatto che qui c’è il caso di un parlamentare al centro della bufera come Emanuele Pozzolo che sostiene sia la legittima difesa con l’utilizzo di armi, sia ovviamente anche in generale le ragioni di chi possiede delle armi.
Daniele Scalea, del Centro Studi Machiavelli, e Francesco Borgonovo discutono in diretta della questione.
Sulla vicenda di cronaca lì ci saranno le indagini, valuteranno, puliranno sicuramente, è chiaro che se c’è una persona che aveva l’arma, l’ha tirata fuori, l’ha sparata in assenza di colluttazione, aggressione o qualsiasi altra cosa (che stiamo sicuri non ci sono state) è un grado di responsabilità. Inevitabilmente il padrone di quell’arma ce l’ha e questo non può essere messo in discussione.
La questione politica ovviamente è un’altra: quando succede qualcosa con il coinvolgimento di armi da fuoco detenute legalmente si apre la questione per cui molti sostengono che necessarie sarebbero troppe, non bisognerebbe dare nessuna possibilità di averle. Sottolineo detenute legalmente perché poi in Italia succedono molti incidenti e crimini e delitti purtroppo sempre più frequentemente con armi da fuoco che invece sono detenute illegalmente, cioè quelle in mano ai criminali e in questi casi destano, non so bene perché, molta meno preoccupazione, molta meno polemica.
Sarebbe anche importante intanto parlare di quello, cioè della proliferazione delle armi in mano alle persone delinquenti, perché quello penso sia un problema sociale molto più grave che non il fatto che i cittadini onesti possano avere delle armi per la caccia, per lo sport o per la difesa personale.