Oggi voglio tornare a parlarvi finalmente di questo argomento perché è quello che a me interessa più di tutti. La ragione fondamentale è che c’è un grande inganno. Il grande inganno è farvi credere che l’economia sia una materia oggettiva e non si può che fare così e quindi vi riempiono la testa di concetti tipo il 60% del debito pil, il 3% del deficit e via discorrendo.
Che sono dei concetti che non hanno nessuna base scientifica, nessuna dimostrazione pratica, se non ormai da 30 anni la dimostrazione evidente che le cose non sono andate come le avevano pianificato loro. Un secondo grande argomento è che dietro a questo grande inganno che è un inganno, oserei dire, tecnico, cioè fanno ritenere che l’economia sia una materia tecnica e quindi non si possa che fare così, c’è il disconoscimento, che è la diretta conseguenza del primo punto, del ruolo della politica. E da lì capite, se uno pensa che l’economia sia una cosa tecnica, allora comincia ad accettare il principio, che sono riuscite a farvi accettare, che per esempio le banche centrali debbano essere indipendenti dalla politica.
Ma cosa vuol dire indipendenti dalla politica? Vuol dire dal governo, ma vuol dire anche dai parlamenti e in ultima analisi quindi dai cittadini. Il terzo grande inganno è il fatto che così ragionando il punto 1 dice lasciateci fare che noi siamo i migliori e voi non capite l’economia. Il secondo è dire ai politici che l’economia non è più come è, un tema di ridistribuzione di ricchezza e quindi un conto è una scelta politica di ridistribuire dai poveri ai ricchi e un altro è ridistribuire dai ricchi ai poveri.
Come capite non c’è nulla di oggettivo ma è una scelta politica soggettiva. La terza conseguenza, che è la più grave di tutte ai miei occhi, è che si toglie l’economia da quella sfera da cui è nata, che è la sfera della filosofia. E quindi la sfera del sapere.
E quindi, conseguentemente, l’interesse è mantenere le persone ignoranti. Perché le persone ignoranti non possono ribellarsi, non sanno con chi prendersela, al massimo possono andare in piazza a urlare «piove, governo ladro» o andare al bar e parlare dell’economia come si parla di calcio. Questa triade di astuto modo di pensare è perfettamente funzionata e quindi il mio modo di raccontare l’economia è quello di cercare di fare capire alla più parte delle persone che l’economia uno non è affatto un fatto tecnico, due è una scelta politica e tre è assolutamente legittimo che la gente se ne occupi perché la capisci.
Malvezzi quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi