La possibile riapertura del processo sulla Strage di Erba, per la quale Olindo Romano e Rosa Bazzi stanno scontando l’ergastolo, sta facendo emergere nuovi inquietanti dettagli sulla vicenda. Nelle ultime ore anche Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà di Youssef, vittime della strage di Erba, ha ribadito per l’ennesima volta la sua presenza al processo di revisione, perché per lui Rosa e Olindo sono innocenti. Per il giornalista Edoardo Montolli, uno dei primi ad occuparsi del caso, ci sono importanti incongruenze che risalgono già alle prime fasi di indagine sulla strage di Erba. Due sono le contraddizioni che riporta il giornalista intervistato da Francesco Borgonovo nel corso di “Punto e Accapo”: “Partiamo dal riconoscimento di Mario Frigerio. Scriviamo noi, a 11 mesi degli arresti, che lui aveva riconosciuto all’inizio un uomo olivastro, completamente diverso da Olindo. Questa cosa non l’aveva notata nessuno di quelli che dicono di aver seguito il caso fin dall’inizio, perché si erano fermati tutti all’istanza di fermo e non avevano letto le carte. Questa cosa che scriviamo era nelle carte.
Andiamo oltre. Che cosa succede al processo di Como? Il testimone Mario Frigerio dice che all’inizio lui non aveva voluto fare il nome di Olindo, aveva fatto il nome di tutt’altra persona, aveva riconosciuto tutt’altra persona solo perché voleva essere sicuro. Ma dal giorno 20 dicembre del 2006, quando parlò con il comandante dei carabinieri di Erba, Gallorini, che in ospedale fece a Frigerio il nome di Olindo nove volte, si liberò di un peso e disse a tutti da quel momento che ad aggredirlo era stato Olindo. Ora questo fatto semplicemente non è vero, perché ci sono tre audio del 22, del 24 e del 26 di dicembre, addirittura dopo che lui avrebbe asseritamente riconosciuto Olindo davanti ai magistrati, nei quali lui parlando con i figli e con l’avvocato dice di non ricordare assolutamente nulla. Questi tre audio che io scovai a processi ancora aperti non sono mai entrati nei processi. Questa è una cosa fondamentale perché lui maturerà, quindi, il riconoscimento nei giorni successivi; quando però le intercettazioni a cui lui era sottoposto in ospedale spariscono nel nulla senza alcuna giustificazione.
Non c’è un verbale che spieghi perché spariscono le sue intercettazioni dal 28 dicembre al 3 di gennaio.
Questo è uno dei grandi misteri e questo è il primo. Il secondo riguarda le confessioni con i dettagli che solo gli assassini potevano conoscere. Sono balle. Ogni volta che qualcuno prova a dire quali sono i dettagli, per esempio nei giorni scorsi diversi quotidiani, si scopre che sono dettagli che invece erano palesissimi. Per esempio, i libri bruciati sul letto. Qualcuno nei giorni scorsi ha scritto che solo loro potevano sapere che c’erano i libri bruciati sul letto. Fermo restando che questi libri bruciati sul letto erano sulle foto che gli hanno mostrato, questo dettaglio era pubblico. I lettori, gli ascoltatori tuoi, possono andare a recuperare il Corriere della Sera del 13 dicembre del 2006, due giorni dopo la strage, c’è un articolo che si chiama ‘I libri bruciati”.