Non si ferma il genocidio che si sta consumando a Gaza, la guerra in Medio Oriente continua alla soglia del suo 98esimo giorno. Gli ultimi attacchi sulla striscia, sono avvenuti questa notte da parte di USA e Gran Bretagna. Le potenze occidentali hanno colpito postazioni militari e aereoporti nella regione dello Yemen, con attacchi missilistici e per via aerea. In totale sono stati 73 i raid che hanno attaccato la Capitale Sana’a: “hanno provocato la morte di cinque martiri e il ferimento di altri sei appartenenti alle nostre forze armate” scrive in una nota il portavoce militare degli Houthi, Saria.
Il contesto
In particolare ad essere colpite sono state 60 postazioni dei ribelli Houthi: sciiti di stampo zaydita, controllano la Capitale dello Yemen e sono alleati dell’Iran militarmente e ideologicamente. Nel Dicembre 2023 i ribelli dello Yemen avevano lanciato missili indirizzati verso Israele, intercettati dal Pentagono.
L’attacco di USA e Gran Bretagna è stato sferrato dopo che gli Houthi avevano sfidato il monito occidentale di non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso. L’iran ha sequestrato anche una petroliera nel golfo di Oman: un altro schiaffo agli USA. Intanto Israele dovrà rispondere questa mattina presso la Corte dell’Aja alle accuse di genocidio a Gaza, avanzate dal Sudafrica. “Se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati contro Israele”: queste le parole di un membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker.
Le reazioni
Joe Biden ha affermato che gli USA sono “pronti a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”. Non si è fatta attendere la risposta del Viceministro degli Esteri degli Houthi, Hussein Al-Ezzi: “L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante”.
Inoltre il capo del Comitato rivoluzionario supremo Houthi ha espressamente detto che Usa e Gran Bretagna “proteggono il terrorismo israeliano” e che “gli attacchi arrivano in un momento in cui il mondo sta cercando di porre fine al genocidio di Gaza”. Esprimendo poi il desiderio di una Palestina libera.
Gli Houthi supportano la Palestina e sono sostenuti dall’Iran. I ribelli dello Yemen hanno risposto all’offensiva di Israele sferrando ben 25 attacchi alle sue navi.
A seguito degli attacchi statunitensi, scende in difesa dello Yemen anche la Russia, affermando che si è verificato il “totale disprezzo per il diritto internazionale in nome dell’escalation della situazione nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi” scrive Maria Zakharova su Telegram. Sulla base di queste ragioni la Russia ha chiesto di avviare nel più breve tempo possibile un Consiglio di sicurezza urgente all’ONU.