Qualcuno già lo chiama polemicamente il “metodo Lucarelli”. Non si sa se per congiunzione astrale, per effettiva sfortuna o per mero giustizialismo, ma non è effettivamente la prima volta che uno dei “debunking” della giornalista si trova in mezzo a una successiva tragedia.
E’ quasi certo che quello di Giovanna Pedretti sia un suicidio. Forse fragilità o semplicemente mancata abitudine a reggere la scena dei media, soprattutto alla luce dei sospetti avanzati sulla risposta fake a una recensione omofoba sul suo ristornate.
Se parliamo di errori commessi, il banco degli imputati è vastamente popolato: dai media che subito hanno osannato la ristoratrice senza accorgersi di un probabile fotomontaggio all’atteggiamento cinico di Lucarelli, che si prodiga in un facile “debunking” nei soliti modi discutibili.
La giornalista sa stare al centro delle polemiche quasi come a casa. E’ questo di cui, forse, non si è tenuto conto sulla vicenda Pedretti, su cui si indaga per istigazione al suicidio: non tutti, semplicemente, reggono.
Un pilota campione del mondo come Marco Melandri aveva retto alle violente invettive di Selvaggia Lucarelli in tempo di covid, ma certe cose non si dimenticano: “Fra il 2021 e il 2022 la situazione in Italia era abbastanza improponibile per chi non voleva sottostare al ricatto. Per vari motivi per me non era un’opzione percorribile vaccinarmi, ancor più dopo aver preso la malattia la prima volta. La Lucarelli mi massacrò, diceva che io istigavo al suicidio. Le scrissi in privato, chiedendole di provarmi che il siero sperimentale fosse sicuro al 100%, ma non lo puoi fare perché l’ISS stessa scrive che ci vogliono fino a 10 anni per sviluppare un vaccino. Quindi le chiesi di dirmi con dei numeri ufficiali chi ha contratto la malattia la seconda volta e chi ha avuto danni più importanti della prima: mi diede due nomi, uno aveva problemi cardiaci, l’altro scelse di non curarsi“.
Poi il commento sulla vicenda Pedretti: “Nella mia vita ne ho passate tante, ma ripensandoci poteva veramente rovinarmi la vita“, dice Melandri, “se fossi stato più fragile mi avrebbe rovinato. Questo non può essere accettato“.
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