Sul Corriere della Sera c’è un articolo che dà conto del colloquio con le forze dell’ordine della ristoratrice Giovanna Pedretti, ai carabinieri che le chiedevano il famoso post che avrebbe pubblicato e lei avrebbe inanellato un po’ di frasi dubitative. Io sinceramente non mi stupisco dell’odio che vediamo online, quando noi abbiamo fomentato questo odio per anni e lo fomentiamo in ogni occasione sulla scena politica, ma dappertutto.
Vedo persone che oggi si indignano, che si stupiscono che c’è la cattiveria online. Ma scusate, noi abbiamo mandato in televisione, sulle reti pubbliche, in prima serata, senza alcun contraddittorio, gente che scriveva che i non vaccinati erano sorci, che dovevano tornare nelle fogne, dovevano essere fucilati, dovevano essere impiccati, traditori della patria. Abbiamo ascoltato gente che insultava delle ragazzine. sempre sui social, perché avevano un’opinione diversa, magari sempre appartenente all’universo della destra. Sono anni che sentiamo dire che chi sta da una parte politica particolare è uno che è antidemocratico come Trump, un pericolo per la democrazia, un fascista, un odiatore e quindi si può odiare gli odiatori, se tu vieni identificato come odiatore c’è il via libera all’odio contro di te.
Poi ci stupiamo se si scarica l’odio sui social, dopo che abbiamo alimentato la divisione, il risentimento, la rabbia in tutti i modi, in questa società che dovrebbe essere la più pacifica di tutti i tempi ed è la più arrabbiata, rancorosa, narcisistica e violenta. Ma violenta in una maniera subdola, diretta, perché poi non siamo abituati a prenderci le conseguenze di quello che facciamo, anche delle posizioni forti che prendiamo.