Nei giorni scorsi gli Stati Uniti d’America e la Gran Bretagna hanno attaccato gli Houthi in Yemen. In questo caso, naturalmente, non vale più la regola secondo cui vi sono un aggredito e un aggressore e l’aggredito ha sempre ragione. La regola con la quale, come sapete, hanno da subito giustificato l’invio di armi all’Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood.
Ebbene, quella regola ora non vale più, perché in verità la regola non detta, ma sempre operativa, è un’altra: è la regola secondo cui gli Stati Uniti e i loro alleati, meglio, le loro colonie, hanno sempre in principio ragione, sia quel che sia. La regola sembra essere, a distanza di secoli, quella messa a tema dal sofista Trasimaco nel primo libro della Repubblica di Platone.
Contro ogni ricerca socratica del giusto in sé, Trasimaco sbotta in maniera ferina dicendo che la giustizia non è altro se non l’utile del più forte. In questo caso ovviamente l’utile di Washington. Hezbollah ha condannato l’accaduto, ma la Nato ovviamente non ha fatto altrettanto.
Inequivocabili per parte loro le parole di Mosca, che ha parlato testualmente di una azione illegittima. Infine, l’Unione Europea ha detto di voler mandare tre navi a supporto dell’impresa “imperialistica anglo-americana”. Come sempre, l’Unione Europea riveste il patetico ruolo di cenerentola, di colonia di secondo ordine, priva di ogni capacità decisionale autonoma.
Bisogna pur dirlo, da quando la guerra d’Ucraina è principiata, nel 2022, i fronti del conflitto sono andati ampliandosi anziché ridursi. Tutto sembra allora preludere davvero al peggio, in una situazione che a tratti ricorda tragicamente quella del ballo sul ponte del Titanic mentre la nave stava già inesorabilmente affondando. L’Unione Europea, dicevo, continua a svolgere la parte peggiore, quella della colonia di secondo ordine, non ha una propria politica estera autonoma e si lascia continuamente coinvolgere in queste imprese imperialistiche dalle quali peraltro non trae alcun vantaggio, ma semplicemente compie per assecondare supinamente gli ordini del padrone a stelle strisce.
Quel padrone a stelle e strisce che non smette di trattare, di considerare l’Europa tutta come una semplice dependence, come un punto d’appoggio sul vecchio continente. La situazione davvero diventa tragica perché, come vedete, i fronti del conflitto vanno ampliandosi e dopo la questione ucraina e dopo la questione della Palestina adesso sembra trovare nuovi sbocchi e nuove possibilità di conflitto. A rendere il tutto ancora più teso e più periclitante è naturalmente la situazione di Taiwan dove nei giorni scorsi le elezioni hanno dato ragione non alla forza democratica come hanno detto senza pudore i giornali liberal-atlantisti, alla forza semmai vicina a Washington, la forza liberal-atlantista che vorrebbe staccare Taiwan dalla Cina per ricondurlo sotto leggi della civiltà dell’hamburger, la quale civiltà dell’hamburger, non dimentichiamolo, usa Taiwan contro la Cina proprio come ha usato e continua a usare l’Ucraina del guitto Zelensky contro la Russia di Putin.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro