Un’altra rivoluzione nel mondo del calcio si avvicina: il cartellino blu potrebbe diventare realtà molto presto.
Manca solo l’ufficialità, ma arriverà con una certa celerità secondo quanto riportato dal Telegraph: l’IFAB ha dato il via libera alla sperimentazione del cartellino blu a partire dalla prossima FA Cup. Dopo la rivoluzione del VAR sarà realtà, con tutta probabilità, un’altra svolta nel mondo del calcio e nello specifico nella gestione arbitrale dei match. Gli arbitri potrebbero avere, in caso di approvazione, a propria disposizione un ulteriore metodo sanzionatorio utilizzabile nella direzione delle partite.
Cartellino blu: cos’è e a cosa serve
Il cartellino blu non sarà altro che una sanzione a disposizione dei direttori di gara oltre ai cartellini gialli e rossi. Gli arbitri, dunque, potranno affiancare al classico metodo di direzione di gara un altro strumento, ma a cosa servirà? Il cartellino blu potrà essere usato soltanto in due casi specifici: per punire le proteste eccessive da parte dei giocatori e per i falli tattici che interrompono possibili azioni offensive pericolose. Che tipo di provvedimento comporterà? L’espulsione temporanea della durata di dieci minuti.
Le opinioni dei nostri
La notizia ha destato scalpore tra stampa e addetti ai lavori. Anche Furio Focolari, Stefano Agresti, Xavier Jacobelli e il bomber Roberto Pruzzo hanno approfondito la questione ai microfoni di Radio Radio Mattino Sport e News.
Furio focolari: “Io già quando ne avevamo parlato qualche tempo fa, un mese, due mesi fa mi ero detto favorevole, favorevole purché vengano veramente sanzionate quei comportamenti irriguardosi, esasperati che vediamo ultimamente sui campi di calcio. Ci devono essere delle specifiche. Si era parlato soprattutto del fatto che tutti i giocatori vanno a protestare con gli arbitri, esasperano, mandano a quel paese. In quei casi lì lo trovo un fatto proprio educativo e allora il cartellino blu mi piace, mi sta bene. Sarebbe bello vedere le partite con gli arbitri che sbagliano o non sbagliano, ma lo fanno serenamente senza la marea di gente che gli va addosso e gli spinge“
Stefano Agresti: “Ma già ora discutiamo molto, era giallo, era rosso, ora dobbiamo dire no ma è giallo, no è blu, è rosso. Se non fanno regole precise sarà un casino. Anche perché noi ci rendiamo conto di due cose. Uno, i falli tattici. Ma sai quanti sono i falli tattici che vengono fatti durante una partita? Cioè, se il cartellino blu è per tutti i falli tattici, le partite in certi momenti si giocheranno 8 contro 7. E questo francamente non mi convince, ne discutiamo già abbastanza. Mi sembra che aggiunga confusione, aggiunga motivi di discussione e di polemica. E poi l’altro aspetto riguarda nello specifiche le dinamiche di campo. Ma sapete cosa vuol dire giocare in 10 minuti, poi tornare in 11, poi magari una volta trovarsi in 9, poi ritrovarsi in 10? Vuol dire che l’allenatore deve essere pronto ad adattare il suo modulo, i suoi calciatori ai cartellini blu più volte nella partita. Non è un dettaglio, secondo me cambia proprio il modo di fare calcio e a me aggiunge confusione“
Xavier Jacobelli: “Io credo che tutto ciò che complichi il calcio e che anche il gioco più bello del mondo, debba essere, come dire, verificato, sperimentato. Vedremo come andrà questo periodo iniziale di sperimentazione in Inghilterra. Sarà esteso anche alle competizioni del calcio femminile, oltre che a quelle del calcio maschile. Perché, come sempre, poi sarà una questione di discrezionalità. Sono d’accordo con Stefano. Bisogna vedere come verrà e che ricorso ne verrà fatto, perché già comunque il fatto che ci siano cartellini gialli e rossi suscita ampi dibattiti. Sono veramente curioso di seguire la sperimentazione e soprattutto mi domando quale sarà la discrezionalità e l’uniformità di giudizio“
Roberto Pruzzo: “No, evitare assolutamente di complicare una situazione che già si è complicata e quindi eviterei assolutamente di andarmi a trovare in situazioni grottesche, mi viene da dire, con 6 o 7 giocatori in campo e 3 o 4 fuori. Io proprio non ci penserei neanche“.