La Corte di Cassazione è il supremo organo di giurisdizione italiana e giudice di ultima istanza, è deputato alla revisione sistematica e analitica della giurisprudenza, che produce massime, relazioni e revisioni di tutto quello che viene proclamato in nome del popolo italiano.
Presso la Corte di Cassazione è istituito l’Ufficio del Massimario, con il compito di esaminare sistematicamente le pronunce di legittimità della Corte e di darne adeguata diffusione, mediante la redazione delle massime dei provvedimenti della Corte e delle notizie da pubblicare sul web relative alle decisioni di maggiore rilevanza, nonché di dare conto degli orientamenti della Corte, degli eventuali contrasti tra le sezioni semplici, e del superamento degli stessi.
Una premessa necessaria per capire bene le funzioni di questi organi di giustizia e, eventualmente, dove di queste funzioni non v’è ancora stata traccia.
Come nel caso esaminato dal giornalista Andrea Zambrano su La Nuova Bussola Quotidiana. Si tratta della legittimità dell’obbligo sui vaccini covid. Perché ne parliamo ancora nel 2024? Perché per i giudici del Massimario, alla fine, “è andato tutto bene”. Ma attenzione, ogni indirizzo o sentenza devono essere giustificati in giurisprudenza: nel caso specifico le giustificazioni devono essere scientifiche, dunque appurate e soprattutto aggiornate.
Peccato che in questo momento in chiaro nel portale del Massimario sia riportato un documento – non ancora rivisto – che porta la firma del direttore Maria Acierno e del suo aggiunto Antonietta Scrima chiamato “La vaccinazione anti covid-19 e l’obbligo del Green pass nell’attuale quadro costituzionale e legislativo” sul quale presumibilmente molte sentenze si basano ancora nel 2024. La relazione destinata ai giudici è però datata 28 ottobre 2021: contiene le conoscenze scientifiche risalenti ai tempi in cui, per chiarirci, Mario Draghi aveva da poco pronunciato la frase “non ti vaccini, ti ammali, muori e fai morire gli altri”.
Per capire meglio, all’epoca Janine Small non aveva ancora ridacchiato in parlamento europeo, ammettendo che i vaccini Covid non erano stati testati per non contagiare. Nonostante ciò l’organo di giustizia italiano riporta tuttora quelle conoscenze scientifiche a giustificazione delle attuali sentenze: l’ultimo annuario pubblicato, quello del 2022 non contiene aggiornamenti sulla materia, quello del 2023, invece, non è stato ancora caricato sul portale, come fa notare Andrea Zambrano.
In base dunque alla relazione del Massimario non ancora aggiornata, la vaccinazione anticovid è «espressione di un dovere di solidarietà del singolo verso la collettività». Poco importa che nel frattempo si sia capito non solo che l’inoculazione non impedisce il contagio, ma anche quanto dura la protezione (e che diventa perfino negativa), per i giudici «L’autodeterminazione è certamente un bene prezioso, ma può andare incontro a limiti fondati sul dovere di solidarietà nell’interesse della collettività».
Che sia il caso di aggiornare documenti così importanti sulla vita quotidiana di tutti?
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