Su Ilaria Salis ci sono sostanzialmente due cose da notare.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che ci si debba mobilitare, cosa che in parte il governo sta forse già facendo. Tajani ha preso posizione, si sta cercando di riportarla a casa questa ragazza. Dunque almeno su questo c’è unità. Si può dissentire da Salvini invece su una questione.
Non c’è motivo per cui una persona che fa attivismo, che ha delle idee politiche anche radicali, non possa fare l’insegnante.
Diverso è se una persona viene condannata per atti di violenza. Ed è qui che si apre il discorso più delicato della questione.
Ilaria Salis per adesso non è colpevole: è accusata. Però ci sono due punti. Punto numero uno, sui giornali italiani abbiamo un po’ teso a sminuire gli attacchi, di cui non sappiamo se sia colpevole Ilaria Salis. Non erano tutti militanti, sono stati presi un po’ a casaccio nell’atto d’accusa della Procura – si legge che sono stati presi di mira non solo attivisti di destra, ma anche sospetti attivisti di destra, tra cui passanti – ebbene, a vedere le immagini, per esempio, il volto di uno di questi aggrediti non erano esattamente cosettine da niente: lo hanno rovinato e bastonato in faccia. Ieri c’era un titolo di Repubblica che diceva più o meno: “Ecco la foto del fascista ungherese – tal dei tali”. Quella faccia tutta tumefatta è coperta per oscurarlo, chissà come mai. Perché forse non si può provare pietà per uno che ha idee diverse?
Allora ci chiediamo: se si trattasse di un esponente della destra radicale e non della sinistra radicale, avremmo la stessa attenzione?
I giornali sarebbero così scatenati? Perché bisogna poi ricordare i due Marò, che poi alla fine della fiera sono stati assolti da una parte e archiviati dall’altra e quindi non erano colpevoli. Da ricordare poi non solo le battute di Luca e Paolo, gli sketch, l’ironia sui Marò. Poi gli articoli che cercavano di dimostrare se loro in effetti fossero colpevoli. Non c’era lo stesso atteggiamento. E i giochini delle parti, “tu sei di destra, ti attacchiamo”, oppure “tu sei di sinistra, ti difendiamo”, o viceversa, stancano. E qui un po’ di disparità, allora c’è.
Una disparità che si manifesta nel mancato convegno di un’associazione, che si occupa di solidarietà, di portare aiuti a livello internazionale, che però sarebbe legata a movimenti di destra.
Se vanno bene le idee “forti”, allora devono andare bene tutte le idee forti. E invece no.
Difendiamo Ilaria Salis, diciamo che le sue supposte vittime in fondo un po’ se lo meritavano, perché sono dei neonazisti – poi dopo la categoria di “neonazista” è molto discutibile – ma viene fuori insomma che se lo sarebbero meritato.
Poi se c’è un incontro organizzato da un’associazione identitaria, allora non va bene.
Ne parliamo in diretta con Simone Pillon e Giorgio Bozzo.