La tecnologia è stata lo strumento fondamentale per progredire e accedere alla conoscenza ma è stata anche utilizzata altri scopi. Uno dei fini principali è stato quello di manipolare la libera informazione, attraverso la censura. Una censura invisibile e silenziosa, concepita per dare al popolo l’illusione della libertà e della conoscenza. Una strada percorsa anche durante il periodo del Covid e che tuttora è alla sua massima diffusione.
“E’ stata utilizzata durante la pandemia per zittire l’indipendenza e l’opposizione rispetto ad alcuni argomenti: la censura è diventata un grandissimo strumento di coercizione” dice Fabio Duranti a Un Giorno Speciale.
“Viviamo in un tempo di censura soprattutto perché internet e i social hanno reso possibile nuove forme di comunicazione, aggregazione e di dissenso rispetto all’ordine dominante, e questo per il potere costituito sta diventando un problema” dice Diego Fusaro Filosofo e Saggista “la censura moderna é diversa da quella tradizionale, si é innovata“.
Per censurare determinati contenuti, la censura usa consapevolmente delle formule studiate appositamente per confondere la massa. Le fake news o la lotta contro il complottismo secondo Fusaro, sono quelle più gettonate. In quanto, se qualcuno è dell’opinione che una notizia è falsa o ridicola eviterà di informarsi approfonditamente. L’esempio più eclatante ci racconta Fusaro, è quello della mostra culturale che si è tenuta di recente all’Università Statale di Milano. L’argomento principale dell’esposizione, era la lotta contro le fake news e contro il complottismo.