ROMA È BALDANZI CAPITALE, LA LAZIO NON CAMBIA
Concluso il mercato invernale, è tempo di tirare le somme. Nella capitale la Roma si è mossa piazzando tre colpi che hanno puntellato la rosa nei ruoli che necessitavano di un intervento. Sponda Lazio, invece, non si è registrato nessun movimento; nell’ultimo giorno si era provato il colpo Ryan Kent, ma il trasferimento dell’esterno del Fenerbahce non si è poi concretizzato.
BALDANZI, COLPO DI PROSPETTIVA
Il colpo più interessante dell’intero mercato di gennaio lo ha piazzato la Roma, acquistando a titolo definitivo Tommaso Baldanzi. Il giovane classe 2003 arriva alla corte di De Rossi dall’Empoli per 15 milioni di euro. Nazionale Under 21 che già nella passata stagione aveva attirato su di se gli interessi di altri club italiani, uno su tutti la Fiorentina. Con la chiusura del mercato, si chiude anche l’avventura di Tiago Pinto alla Roma. Il General Manager giallorosso lascia la Capitale con qualche mese d’anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto. Il dirigente portoghese lascia la Roma riuscendo a regalare una rosa migliore, e più completa, rispetto a quella consegnata a fine estate.
LA LAZIO NON CAMBIA
Discorso diverso invece per la Lazio che ha preferito non alternare gli equilibri dello spogliatoio (parola del Presidente Lotito) lasciando invariate le gerarchie nella testa del tecnico Sarri. Nessun rinforzo per questa seconda parte di stagione, nonostante i problemi evidenziati nel reparto offensivo. Nelle 21 partite di campionato disputate fino a questo momento, i biancocelesti vantano un bottino di 24 gol all’attivo. Ben 13 gol in meno rispetto a quelli realizzati lo scorso anno a questo punto della stagione. I volti nuovi Castellanos ed Isaksen, non stanno portando un grosso contributo in zona gol, ma in questa seconda parte di stagione Sarri si augura che i numeri possano cambiare. Non sono solo i nuovi a dover cambiare marcia ma anche la “vecchia guardia” formata da Immobile, Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro. Sommando i gol del quartetto si arriva a quota 10, un numero decisamente basso se si vuole puntare alle zone alte della classifica.
Daniele Matera