Nei giorni scorsi si sono verificati degli episodi che davvero meritano un commento. Gli studenti di Pisa e di Firenze protestavano in difesa del popolo palestinese e si sono prodotti degli scontri con la polizia. La polizia ha usato metodi che non possiamo se non definire forti, reprimendo a colpi di manganellate le proteste degli studenti di Firenze e di Pisa. Gli osceni pestaggi degli studenti fiorentini e pisani, che protestavano in difesa del popolo palestinese, meritano davvero qualche considerazione critica. Anzitutto, il tanto encomiato mondo della libertà occidentale continua a esibire sempre più platealmente le proprie visibilissime crepe. Non si dimentichi che la Lega di Salvini addirittura ha proposto di mettere fuori legge le manifestazioni sul tema.
E proprio Salvini ha detto che è un delinquente chi aggredisce le Forze dell’ordine. Su questo ha perfettamente ragione. Chi aggredisce le Forze dell’ordine è un delinquente. Ma che dire della polizia che aggredisce coloro i quali protestano? Perché questo è il punto ovviamente omesso da Salvini nel suo discorso. Ciò oltretutto rappresenta una conferma, se ancora ve ne fosse bisogno, del fatto che l’ordine liberale atlantista non segna il tramonto dello Stato nazionale. Semmai si caratterizza per la ridefinizione dello Stato stesso come Stato neoliberale, o, direbbe il vecchio Marx, come comitato d’affari dei ceti dominanti. Lo Stato neoliberale è il governo dei mercati e per i mercati. Impone una nuova figura del rapporto tra politica ed economia, tale per cui è ora l’economia a controllare la politica e a dirigerla, senza che a propria volta la politica possa interferire con l’economia. Un rapporto dunque a senso unico, tale per cui l’economia comanda e la politica esegue. In questo contesto lo Stato neoliberale, per un verso, fa welfare al contrario, supporta e foraggia le banche e gli istituti di credito e, insieme, colpisce senza pietà la spesa pubblica, le classi lavoratrici e i ceti medi.
Governa, appunto, per i gruppi dominanti, è servo delle classi egemoniche. La vicenda del salvataggio delle banche, ipocritamente dette too big to fail, credo ci abbia pure insegnato qualcosa. Per un altro verso, lo Stato neoliberale impiega la violenza per reprimere le contestazioni non organiche al suo funzionamento. È quanto accaduto in Francia con i gilets jaunes a suo tempo, ed è quanto è accaduto nei giorni scorsi con gli studenti che protestavano a Pisa e a Firenze. Insomma lo Stato neoliberale promuove le irrilevanti manifestazioni dell’arcobaleno che nemmeno menzionano le contraddizioni reali e che anzi sono funzionali all’estensione onnilaterale della forma merce del neoliberismo e insieme reprime senza pietà le manifestazioni non organiche al potere neoliberale e anzi magari in grado di metterne a repentaglio la tenuta come ad esempio le proteste degli studenti di Pisa e di Firenze, proteste che prendono di mira le storture dell’ordine mondiale retto dalla monarchia del dollaro e dal suo sempre più osceno imperialismo. Imperialismo al quale naturalmente si affianca perfettamente quello di Israele, a tal punto che non si riesce mai a capire se siano gli Stati Uniti a comandare Israele o se viceversa sia Israele a comandare gli Stati Uniti. L’orrenda vicenda del pestaggio degli studenti, di cui stiamo oggi discutendo, getta a mio giudizio un cono d’ombra tremendo sull’ordine neoliberale. Ne smaschera pienamente la reale essenza e ci induce a riflettere sul fatto che forse, dopo tutto, l’Occidente, che sempre si glorifica come il mondo della libertà e dei diritti, dovrebbe ripensare criticamente se stesso e la propria natura, anziché puntare il dito contro le dittature esterne all’Occidente stesso.
Radioattività con Diego Fusaro – Lampi del pensiero quotidiano