Stamattina fuori dalla sede della RAI di Napoli scatta un sit-in in favore della Palestina, ma soprattutto è un sit-in di protesta contro quel comunicato vergognoso rilasciato dall’amministratore delegato della RAI per prendere le distanze dalle parole del cantante Ghali, che ha detto “Stop al genocidio”. L’AD della RAI ci ha tenuto a prendere le distanze dalle parole del cantante, a esprimere solidarietà soltanto ad Israele. Ed è stata anche la sua una sorta di confessione. Infatti ci ha tenuto a chiarire che nei TG della RAI si parla quotidianamente di quanto è accaduto il 7 ottobre, di quanto è accaduto alle vittime israeliane.
Non una sola parola sulle oltre 30.000 vittime palestinesi, sui quasi 12.000 bambini morti, sul fatto che sia in atto una vera e propria polizia etnica, come ha dovuto ammettere anche l’ONU, come ha chiarito anche la corte penale dell’AIA. Eppure quelle parole non potevano essere pronunciate in RAI. La RAI deve essere messa al servizio della propaganda filo israeliana, questo è quanto si vince dal comunicato dell’amministratore delegato letto da Mara Venier che purtroppo si è prestata a questo gioco.
Oggi ci sono tantissime persone fuori la RAI di Napoli. Sono centinaia e centinaia le persone che stanno protestando contro la mancanza di pluralismo in RAI e soprattutto per come la RAI ha trattato la questione palestinese, prendendo le distanze dalle parole del cantante Ghali ma non prendendo le distanze dal genocidio che Israele sta commettendo ai danni dei palestinesi.
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