Il guitto Zelensky, attore Nato prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, si conferma per quello che è: un attore scadente, degno di un melodramma peraltro di pessima fattura. La sua ultima sortita risulta poi particolarmente ridicola.
Il guitto Zelensky si è lagnato del fatto che in Italia vi sono troppi filoputiniani. Ha altresì affermato, con tono stizzito, di voler preparare delle liste di proscrizione. A dire il vero, forse, più che molti filoputiniani, in Italia vi sono molti che considerano, a ragion veduta, il guitto Zelensky, attore Nato, una marionetta senza dignità al servigio di Washington e peraltro in grado di trascinare l’Europa nella guerra mondiale.
Si tratta, a ben vedere, di un pericolo per l’umanità. Tale è il guitto Zelensky con le sue politiche scellerate ed eterodirette da Washington. D’altro canto non si capisce davvero come si possa seguitare a considerare il guitto Zelensky come un eroe della libertà e dei diritti.
Lui che ha chiuso i partiti di opposizione in Ucraina. Lui che ha perseguitato la chiesa ortodossa. Lui che ha imposto il canale televisivo unico.
Ma si sa, a seconda delle convenienze, l’Occidente liberale atlantista è imbattibile nel mutare i delinquenti in eroi e i neonazisti in paladini della libertà. Non solo il guitto dei guitti è stato mutato da Washington in araldo della libertà e della democrazia. Oltre a lui, anche l’estremista di destra xenofobo Navalny, che come sappiamo in questi giorni viene addirittura beatificato con stile agiografico.
E poi perfino il battaglione Azov, una riprovevole masnada di neonazisti che l’ordine discorsivo neoliberale ha innalzato senza ritegno a conventicola di pii lettori della “Critica della ragion pratica” di Kant.
Intanto, quell’Unione Europea che è solo una colonia di Washington e che rappresenta il dominio massimo del capitale finanziario sul lavoro e sui popoli europei, seguita a stanziare indefessamente danari per Kiev e per il guitto dall’ego meringato. Sottrae quei soldi al welfare, alla sanità, alla scuola e al lavoro.
E l’Unione Europea seguita, come se non bastasse, a inviare armi all’Ucraina. Dice che servono a produrre la pace, con la stessa coerenza del medico che somministrasse poderose dosi di zucchero al paziente asserendo che esse servono a guarire il diabete. Le liste di proscrizione, lo sappiamo, sono una pratica abietta, indegna di ogni democrazia e di ogni paese libero e civile, e concorrono oltretutto a rivelare una volta di più la reale essenza dell’Ucraina del guitto Zelensky, semplice avamposto dell’imperialismo statunitense in funzione antirussa.
D’altro canto, lo sappiamo e lo abbiamo ribadito molteplici volte, La funzione del guitto Zelensky non è certo quella di difendere l’Ucraina e il suo popolo. Al contrario, il guitto Zelensky sta sacrificando l’Ucraina e il suo popolo sull’altare dell’interesse imperialistico della civiltà dell’hamburger. La quale civiltà dell’hamburger dagli anni ’90 sta provando in ogni guisa ad accerchiare la Russia con un obiettivo chiarissimo: farla capitolare e dunque renderla una colonia di Washington.
E’ dagli anni 90 che la civiltà del dollaro occupa gli spazi che un tempo furono sovietici violando ogni accordo preso e adesso, con l’Ucraina, si sta giocando la partita decisiva, quella che vorrebbe portare gli Stati Uniti direttamente ai confini di Mosca.
Ed è per questo che il guitto Zelensky viene celebrato come un eroe, dimenticando il fatto che egli eroe non è, e resta sempre comunque un attore scadente.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro