Ma cosa sta succedendo alla Lazio?
Per rispondere quale miglior parere di quello di uno che è stato leggenda da calciatore, per poi arrivare in panchina e infine fare il presidente?
E se poi ci metti la passione e la schiettezza che da sempre contrassegnano Dino Zoff, tutto si capisce ancora meglio. Perché i problemi per la squadra di Sarri sono tanti, e il match con l’Atalanta non ha fatto altro che evidenziarli. Ma ci sono responsabili chiari?
“La squadra e la società devono fare qualcosa, ma il risultato del campo determina certe cose. L’importante è non trovare sempre scuse. E’ un momento fiacco della Lazio, nella reazione e nella determinazione di voler conquistare una palla”.
Poi Zoff dice di non parlare più della Lazio, ma continua: “Con il possesso di palla esasperato non si va mai a contrasto, Non sono negativo nei confronti dei giocatori, ma devono entrare in un mondo di visione calcistica diverso. Si gioca 50 volte col portiere, mi stanco a vedere tutto ciò. Non bisogna mai giustificare la stanchezza, almeno nel concetto mediatico“.
E se aveva chiarito sin da subito che non avrebbe fatto zero a zero, poi Zoff ci tiene a ribadirlo quando si parla di carenze di natura fisica per le tante partite:
“L’assenza di soste? Sono contrarissimo quando sento queste cose. Se c’è una cosa che non bisogna giustificare è la stanchezza. Il mondo moderno trova sempre giustificazioni. Si attacca l’arbitro quando invece si è giocato da schifo, cominciamo coi bambini a scuola a giustificare tutto e lo facciamo anche da grandi. Si dice: “L’ha spinto ed è caduto, altrimenti avrebbe fatto gol”. Ma stai in piedi! Da atleta mi vergognerei a cadere se solo qualcuno mi toccasse“.
L’intervento a ‘Radio Radio lo Sport’.