La vicenda del dossieraggio è qualcosa a cui non saremmo forse mai voluti arrivare.
O meglio, non saremmo dovuti arrivare, come dice Fabio Duranti in diretta, a “raccogliere i dati digitali e dare la possibilità a poche persone di detenere il potere di rivenderli a questi sistemi“. Ha fatto scalpore negli ultimi giorni ciò che avrebbe fatto un tenente della Guardia di Finanza. Più di 300 persone, tra politici e non solo, sarebbero stati, per così dire, “tracciati”. Le ricerche sembrano indirizzate verso una certa area politica, come nel caso dei ministri dell’attuale Governo. Ma anche persone vicine al mondo del calcio, visti gli “scandali” e i dibattiti recenti. Ciò che sarebbe successo dovrebbe però portare a una riflessione seria, anzi serissima, dato che il futuro è costellato di tecnologia e digitalizzazione. La domanda cruciale è: dov’è il limite, il filo rosso che divide privacy e controllo?
Galeazzo Bignami, deputato FdI, è intervenuto ai nostri microfoni per discuterne.
“La digitalizzazione – dice Bignami – certamente può essere preziosa nel momento in cui si consente di ridurre carte, scartoffie, burocrazie e quant’altro. Apre le porte a una riflessione su quel tema del credito sociale che in regimi comunisti ben conosciamo, che hanno evidentemente una valenza distorta, ed è un argine sottile entro cui poter contenere questa forma patologica dei dati personali. Il crinale è molto esiguo: riuscire a garantire un’efficienza senza che questo sia la scusa per accedere a dati che poi consentono profilazione, utilizzi in proprio delle proprie conoscenze“.
Il parallelo alla controversa era pandemica non può mancare.
“Abbiamo visto che magari in presunte condizioni di emergenza vengono adottati provvedimenti fortemente restrittivi alla libertà personale che magari vengono salvati dalla Corte Costituzionale proprio per la loro carattere di eccezionalità. Ma che di fatto comportano delle restrizioni anche della libertà di movimento, della libertà di lavorare. Quando lo Stato da autorevole passa a essere autoritario credo che si debbano accendere tutte le spie rosse“
Ascolta l’intervento a Un Giorno Speciale del 5 marzo.
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