L’avvocato. Era soprannominato così dai più per la sua laurea in giurisprudenza, seppur non praticò mai la professione. L’ultimo dei presidenti, per i più nostalgici. Un amante del calcio, un amante degli artisti del pallone. Gianni Agnelli era tante persone in una sola e influenzò con il suo carisma generazioni e generazioni. Nel giorno del suo genetliaco, Tony Damascelli ha voluto ricordarlo così.
“Gianni Agnelli aveva una passione viscerale per il football, lui aveva la passione per lo sport. Lui aveva la passione per la vita, per tutto. Anche eccessiva, anche trasversiva, amava qualsiasi tipo di disciplina, diceva: “l’unica cosa che non posso comprare è il vento e mi piace per questo”. Praticava lo sci, nonostante l’infortunio alla gamba, praticava il nuoto, la nautica. Molte delle sue imbarcazioni sono finite tra i contendenti adesso dell’eredità, tra Margherita e John. E più di tutto amava il calcio. Amava un certo tipo di football, amava gli artisti del pallone. Si era innamorato di Omar Sivori che il fratello Umberto aveva portato a Torino, quindi c’era una passione comune tra i due fratelli e non tutti i membri della famiglia gradivano questa cosa qui perché erano soldi che partivano“
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