Il direttore esecutivo della Fondazione per la Libertà Online, Mike Benz è stato intervistato da Tucker Carlson. Nella prima parte dell’intervista con Tucker, Benz ci aveva rivelato come il sistema dei social, media ed esercito cooperavano attivamente insieme per manipolare la libera informazione. All’interno di un sistema per cui “i militari lavoravano con le società di social media per censurare la propaganda russa e anche per censurare i gruppi populisti nazionali di destra in Europa“. Nella seconda parte del discorso Mike Benz ci spiega le origini e le motivazioni di questo sistema.
“Il 2016 è stato il primo vero anno in cui i social media hanno raggiunto una tale maturità, da iniziare ad eclissare i media tradizionali. Questo ha indotto una crisi di massa, nelle nostre forze armate, nel nostro Dipartimento di Stato e nei servizi di Intelligence“. La libertà di espressione avrebbe quindi incominciato ad intimidire l’Esercito e quelle Elitè che detengono il potere al livello globale. “Non erano pronti per l’Internet: prima dei social nessuno poteva competere con i media tradizionali. Un ecosistema equilibrato e non censurato ha permesso al giornalismo dei cittadini e alle voci indipendenti di esprimere la loro opinione”.
“L‘informazione è libera quando si è liberi. Noi siamo liberi, stiamo pagando per questa libertà, la stiamo pagando carissima, ma siamo ancora liberi. Mentre questa gente fa propaganda e quindi anche se sbaglia nel divulgare l’informazione, come nel caso di Camilla Canepa dell’epoca, non si scusa. Perché? Perché vogliono divulgare una menzogna fin dall’inizio, volutamente per dire ciò che vogliono loro”.
“Sei costretto dal sistema a diventare schiavo e questa è la vera ed enorme tristezza: molta gente si è dovuta vaccinare per poter lavorare e molti altri scrivono ciò che scrivono perché altrimenti non possono più sopravvivere” afferma Alberto Contri.
Abbiamo commentato l’intervista di Mike Benz a Un Giorno Speciale con Fabio Duranti e Alberto Contri.