A Formello sta nascendo la nuova Lazio di Tudor, ancora a lavoro in doppia seduta per interiorizzare i dettami del nuovo allenatore. Si rincorrono voci e indicazioni su quali siano i prescelti dal nuovo tecnico per interpretare moduli e schemi al migliore dei modi. Sul cambio al timone in casa Lazio ospite a Radio Radio Lo Sport si è espresso Lionello Manfredonia: “Ho visto che le dimissioni di Sarri sono state accettate immediatamente. Faccio il paragone con Cagliari, quando Ranieri ha avuto le dimissioni c’è stata una rivolta da parte dello spogliatoio e da parte anche della dirigenza. Invece a Roma mi è sembrato che queste dimissioni sono state ben accettate immediatamente, o no? Sarri l’anno scorso è arrivato secondo, in Champions ha fatto benissimo. Quest’anno le cose non stavano andando bene, qualcosa si è incrinato, forse per la campagna acquisti di cui lui non era stato molto contento e il rapporto col Presidente non era dei migliori. Alla fine credo che sia stato giusto così, che magari voltare pagina e dare la possibilità a un altro allenatore di poter prenderla quest’anno e magari il prossimo”.
Alessandro Vocalelli si concentra sui problemi cronici del vivaio Lazio: “Io volevo chiedere a Lionello che gestisce una bellissima accademia del calcio a Vicenza con tanti ragazzi che sono lì. Volevo capire come spiega questa crisi di vocazione di calciatori che non nascono più nel primavere della Lazio e se in passato qualcuno ha mai pensato di affidargli un ruolo all’interno dei settori giovanili della Lazio, vista sia la sua esperienza”.
La risposta di Manfredonia: “Diciamo che adesso io vivo a Vicenza da diversi anni e quindi mi sono un po’ allontanato dalla capitale. Lo faccio qui perché mi diverte lavorare con i ragazzi, mi diverte anche insegnargli tramite i miei allenatori, anche tecnica calcistica, che nei settori giovanili si insegna sempre di meno, nel senso che si fa più tattica che tecnica. Infatti vediamo che i nostri calciatori con l’età nell’uno contro uno hanno sempre difficoltà. Le partite si vincono adesso soltanto con l’uno contro uno e se non si insegna il dribbling difficilmente puoi vincere le partite”.