“Sono veramente umiliato e mi vergogno di ciò che ha detto il Presidente della Repubblica l’altro giorno, in occasione della commemorazione dei morti di Bergamo.” Alberto Contri non ci sta e torna sulle parole pronunciate dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, durante la cerimonia di commemorazione per le vittime della pandemia da Covid 19.
A quattro anni dall’inizio di un incubo, Mattarella ha parlato della “terribile esperienza delle sfide di fronte alle quali può trovarsi l’umanità” e di come “solo una risposta coordinata a livello globale sia stata in grado di farvi fronte“.
“Quindi chi gli ha scritto i discorsi gli ha fatto dire una serie di bugie scientifiche“, commenta il docente di Comunicazione Sociale.
Oltre a quanto detto, secondo Contri, nel discorso di Mattarella manca anche una parte di non detto: “Ma almeno abbi il cuore di commemorare anche i morti per gli effetti collaterali, assolutamente neanche nominati. Stanno venendo fuori una quantità di studi che dicono che i morti di Covid non sono morti di Covid, ma di altre patologie perché avevano troppi anni, ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano. Però è terrificante questa retorica, soprattutto infarcita di bugie. Adesso il Presidente secondo me non ha nemmeno colpe perché qualcuno il discorso glielo scrive, ma non può dire queste cose“.
Qual è allora oggi il ruolo della democrazia se “debbono fare i loro discorsetti prestampati, che poi al discorso seguano fatti o meno non conta nulla, che siano verità o bugie non conta nulla“?
Ascoltate il commento da Fabio Duranti | Un Giorno Speciale 20 marzo