L’attentato del 22 Marzo a Mosca è avvenuto nella sala concerti del Crocus City Hall della Capitale. Una strage di civili che ha ucciso 137 persone e ne ha ferite 180. Il Presidente ha affermato che sono state introdotte “ulteriori misure antiterrorismo in tutte le regioni del Paese”. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis che ha rilasciato le foto dei terroristi e ha diffuso il video ripreso dalla prospettiva da chi aveva commesso la strage. Le testimonianze non lascerebbero spazio all’interpretazione, ma c’è chi ritiene che la colpa sia da attribuire ad alcuni militanti ucraini. Sta di fatto che in Russia ora vige l’allarme anti terrorismo e il Paese è ancora sotto shock.
I 4 attentatori di origine tagika sono stati immediatamente posti sotto custodia cautelare. Quello che sta facendo scalpore nell’opinione pubblica, è il trattamento che le carceri russe stanno riservando ai prigionieri. I 4 detenuti sono stati trattati in maniera disumana: sono apparsi gonfi in volto, con tagli e lividi su tuto il viso. Ma in Occidente come stiamo vivendo l’attentato a Mosca?
In merito alla vicenda, il Sindacalista Savino Balzano la pensa così: “Dell’attentato a Mosca mi ha indignato la strumentalizzazione del dolore e della morte dei civili. Perché in tante occasioni il mondo Occidentale si è unito al cordoglio per queste morti, ma in questi casi non è stato possibile farlo. Lo abbiamo fatto in tante occasioni: in Francia, ad Istanbul, Oslo e per le vittime dell’attentato ad Israele il 7 Ottobre…
Per Mosca invece il trattamento è diverso: c’è chi fa passare Putin per scemo, perché afferma che non ha fatto niente per strumentalizzare la vicenda nei confronti dell’Ucraina. Oppure, c’è chi dice che abbia addirittura organizzato la strage da sè”
Ma i conflitti continuano a persistere anche in un’altra parte del mondo: in medio-oriente naturalmente. L’Onu ha fatto passare la risoluzione del “cessate il fuoco” a Gaza. La bozza ha ottenuto in tutto 14 voti a favore con una sola astensione: quella degli Stati Uniti. C’è da sorprendersi? Probabilmente no, eppure gli USA sono i principali finanziatori e alleati dello stato di Israele.
“Peccato che c’è stato subito dopo, un bombardamento israeliano nei pressi di Rafah, che è un luogo estremamente significativo. Perché fu il governo israeliano a dire ai civili di Gaza di spostarsi a Sud verso Rafah, perché avrebbero voluto bombardare il Nord. Ora che i civili si sono spostati a Sud e Israele ha deciso di bombardare comunque, nonostante sia passato il voto all’ONU: ma ovviamente il mostro resta Putin“…