“Far diventare business persone che sono nate con alcune differenze rispetto alla media, senza quindi integrarli in un modo normale come è sempre accaduto. Adesso c’è addirittura la moda di farci diventare tutti in un certo modo”. Un tema molto attuale quello della deriva gender, citato in diretta da Fabio Duranti che intravede pericoli concreti per la società a causa di alcune interpretazioni forzate sulle differenze di genere. Sulla stessa linea d’onda si esprime, citando anche esempi legati alla filosofia, Diego Fusaro: “Il fatto che l’individuo pensa senza limiti di poter sovranamente decidere secondo il proprio capriccio e anzi concepisce la libertà come superamento di ogni limite morale, etico, religioso e quant’altro. Mi piace ricordare a questo riguardo, forse con una nota di speranza e di opposizione al che oggi è la festa del papà. La figura del padre che in qualche modo è fondamentale naturalmente. Nel mondo arcobalenico e transgender non ci sono più padri e madri, viene meno la funzione generativa della sessualità, resta il capriccio dell’individuo che decide di essere cosa vuole essere. Noi dobbiamo forse ripartire proprio da due figure così semplici, immediate, come quella del padre e della madre, per contrastare questa deriva. Il padre, che è il simbolo della legge, il simbolo della nostra identità e della nostra provenienza. I greci, che erano infinitamente più saggi rispetto ai postmoderni, usavano il patronimico. Chi sei tu? Sono Odizio, figlio di Laerte. Chi sei tu? Sono Socrate, figlio di Sofronisco. Se perdiamo il principio del padre e anche della madre, naturalmente perdiamo il principio d’identità e cadiamo nell’indistinzione conformistica nella quale ci troviamo”.
Esistono esempi della vita di tutti noi che testimoniano come ancora siano presenti differenze attitudinali naturali, Fabio Duranti racconta episodi recenti utili a comprendere il concetto: “Voglio, prima della tue conclusioni, raccontare un breve aneddoto che hai vissuto ieri, proprio per dire che vorrebbero che non ci fossero le differenze tra uomo e donna, vogliono togliere anche il piacere di avere ognuno di noi le proprie attitudini naturali. Che ci siano differenze è evidente, questo non significa che ci sono migliori e peggiori, significa che anzi la bellezza è proprio la differenza di attitudine. Guardate, racconto questo aneddoto. Ieri ero alla laurea di mio figlio Giampiero si è laureato ieri in informatica, quindi eravamo lì alla facoltà di ingegneria e quindi c’era l’ingegneria in generale ma poi l’informatica in modo particolare. Abbiamo visto che tutti i laureandi erano maschi, erano uomini, erano ragazzi. Una soltanto, quindi su una ventina di persone soltanto una. Perché? Perché in quella facoltà chiaramente c’è una stragrande maggioranza di uomini che hanno l’attitudine all’informatica. Poi ci sono anche delle ragazze, ma in percentuale enormemente migliore. Se andiamo invece alla facoltà di lettere, dove si è laureata un’altra mia figlia, la percentuale si inverte radicalmente. E allora vediamo che esistono le attitudini, perché naturalmente i ragazzi vanno a scegliere delle facoltà per la loro vita, per il loro futuro, in base alle loro attitudini”.
Martina Pastorelli sul tema aggiunge un termine molto forte, l’anticreazione: “L’uguaglianza non è equivalenza. Il talento che ciascuno di noi ha, io il mio, tu hai il tuo, Francesco ha il suo, è qualche cosa che dice anche la unicità che ciascuno di noi è, che ogni persona con la P maiuscola è e quindi la sua dignità la sua intoccabilità, la sua preziosità. Guardatevi intorno e vedrete che è quello che si vuole abbattere e infatti per ricollegarmi a quello che diceva Fusaro poco fa, qui è chiaro che è in atto una anticreazione dell’uomo, una anticreazione. L’uomo creato libero, creato prezioso, creato per me, che credo a immagine e somiglianze di Dio, e questo dice la sua intangibilità, la sua intoccabilità e la sua preziosità, adesso diventa uomo massa, uguale uno all’altro, senza prerogative, senza differenze. Diventa tutto uguale, tutto scolorito è come se perdessimo i colori in questo mondo che ci stanno disegnando e che naturalmente disegnano per noi”.