Nel dibattito politico spesso e volentieri si fanno errori logici e molto spesso non ce ne accorgiamo neanche.
Errori che non rendono valida una tesi o un’antitesi, ma che evadono il problema spostando l’attenzione su altro.
Durante la diretta, il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo ne riscontra uno molto frequente, soprattutto quando si parla di Russia. “Perché la signora non se ne ritorna in Russia?“, scrive un ascoltatore alla giornalista italo-russa Tatiana Santi, ospite della trasmissione per parlare del tragico attentato di Mosca. Un errore argomentativo che sposta l’attenzione dal tema trattato ad altro.
“Fate un giro in Russia – interviene Borgonovo – e vedete come si sta con i vostri occhi“.
Anche la giornalista risponde in diretta.
“Non capisco perché dovrei andarmene in Russia: io sono italiana quanto l’ascoltatore che ha scritto e sono anche russa, cittadina di entrambi i paesi che amo. Mi sento patriota, orgogliosamente italiana e russa. Appena posso io vado in Russia, quindi volevo tranquillizzare l’ascoltatore perché è un paese magnifico che consiglio a tanti italiani di visitare, perché si può ricevere il visto. Non c’è alcun problema e tutti gli italiani vengono accolti a braccia aperte dai russi che amano l’Italia e amano gli italiani“.
Le reazioni vanno poi contestualizzate. Tatiana Santi risponde al messaggio tenendo conto dell’attentato di Mosca.
“Rispetto alle istituzioni e a molti giornalisti, tanti italiani hanno espresso solidarietà per questo attentato mandando migliaia e migliaia di messaggi alle ambasciate e ai consolati. Io voglio ringraziare tutti gli italiani che sono rimasti umani, che hanno espresso solidarietà innanzitutto perché è accaduto un fatto tragico. Le istituzioni italiane non hanno proiettato ovviamente la bandiera russa su alcun palazzo della politica, in Europa nessuno l’ha fatto. Grazie agli italiani che rimangono umani e non mischiano sempre tutto nella politica, non fanno propaganda come sono abituati a fare invece quasi tutti i giornalisti in questo paese“.
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