Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, ha raccontato ai microfoni di Stefano Molinari a ‘Lavori in corso’ la controversa vicenda che l’ha vista coinvolta recentemente.
La Cisint si trova attualmente sotto scorta. Il provvedimento che la vede coinvolta è arrivato in seguito alle numerose minacce ricevute dalle comunità islamiche di Monfalcone. Il motivo della rabbia riversata sul primo cittadino del paese ligure? L’ordinanza di sgombero di due moschee abusive ubicate in due edifici destinati ad altro utilizzo, con l’aggiunta di gravi violazioni dei codici di sicurezza e di capienza.
“Io sono minacciata di morte in modo violento, plurimo, in particolare dalle organizzazioni, dalle persone che appartengono alla cultura musulmana. Minacce di morte veramente molto pesanti. Una, ad esempio, dice “noi ti osserviamo da tutto il mondo e prima o dopo ti porteremo all’inferno” o “l’angelo della morte ti avvolgerà e prima di morire con molta sofferenza ti convertirai all’Islam” e mi allegano pure i video per spiegarmi come dovrò morire e una serie di tantissime minacce di questo tipo. Lo fanno perché c’è stata una mistificazione da parte della sinistra e da parte di alcuni organi di informazione, in particolare stranieri, anche se anche qualcuno in Italia ci ha messo del suo, perché noi abbiamo dovuto chiudere due moschee che erano clandestine. Queste due moschee ospitavano all’interno tantissime persone a pregare, anche fino a 1900, con pregiudizio di sicurezza, di ordine pubblico, pericolosità. I locali erano destinati a uso commerciale e quindi i tecnici dopo attente analisi, verifiche, verbali eccetera, hanno prodotto le ordinanze chiedendo ripristino dello stato d’uso“
Ascolta l’intervento integrale del sindaco Cisint in diretta a ‘Lavori in corso’
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