Il recente calo dello spread tra i BTP, cioè i buoni del tesoro pluriannali italiani, e i Bund, che sono l’omologo titolo tedesco, secondo il Financial Times potrebbe riflettere la presunta rettitudine fiscale del governo Meloni e la sua relazione con Bruxelles.
Tuttavia, è essenziale esaminare questa interpretazione alla luce di dati concreti. Da un lato, infatti, osserviamo una discesa notevole dello spread, attorno ai 120 punti. E questo è il minimo degli ultimi due anni.
Quindi una situazione positiva. Ma cosa lo ha determinato? Questa è la domanda che ci dobbiamo fare. È davvero dovuto alle politiche fiscali? Oppure è dovuto a delle dinamiche di mercato.
Ad esempio, l’analisi mostra che il nostro BTP, cioè il nostro titolo di lungo termine, buono pluriennale del Tesoro, ha attirato l’attenzione degli investitori, trovandosi al margine superiore della forbice di rendimento rispetto ad altri titoli governativi nell’Eurozona. Questo cosa suggerisce? Suggerisce un interesse degli investitori verso i titoli italiani piuttosto che una valutazione positiva delle politiche fiscali del governo. Inoltre il contesto macroeconomico nazionale e soprattutto internazionale è cambiato con un’economia italiana più competitiva e una migliore posizione estera. Quindi merito delle imprese.
In conclusione è chiaro che il calo dello spread è un fenomeno complesso che richiede un’analisi approfondita e un approccio critico. Invitiamo con attenzione il Governo Meloni a non lasciarsi influenzare da interpretazioni superficiali e mantenere un approccio prudente rispetto alle fluttuazioni del mercato dei titoli di Stato e soprattutto consigliamo al Governo di riportare l’attenzione dopo 30 anni alle imprese perché avere abbandonato l’attenzione delle imprese, avere pensato che tutto sia giusto con la finanza, con le relazioni internazionali, con le banche centrali e con i piani di investimento di finanza agevolata, ha portato il nostro tessuto industriale ad essere in difficoltà.
Ve lo dice uno che tutti i giorni fa consulenza agli imprenditori di strategia aziendale.
Conto come i problemi, per esempio, siano a trovare da parte degli imprenditori forza lavoro, vi sembrerà strano ma è esattamente questo il punto. Quindi bisogna stare molto attenti perché avere trascurato l’interesse degli imprenditori italiani, averli demonizzati, averli massacrati fiscalmente, è un boomerang che alla lunga si ritorce, come abbiamo visto, sulla spesa pubblica, sulla capacità di dare servizi e quindi sugli interessi dei cittadini.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi