Gli Stati Uniti hanno deciso di astenersi dal voto dell’ONU in riferimento al “cessate il fuoco a Gaza”. Sono stati 14 i voti favorevoli, di contro al voto neutro degli USA, che non hanno nemmeno posto il diritto di Veto. Una condotta che è abbastanza discutibile, se consideriamo che fino ad oggi gli Stati Uniti hanno bocciato ogni iniziativa che potesse andare contro la politica di Israele. Inoltre, basterebbe che gli USA non inviassero più le armi ad Israele per estinguere realmente i bombardamenti sui civili. Quindi a quale gioco stanno giocando davvero, i potenti della bandiera a stelle e strisce? Qual’é la variabile che incide sulle loro scelte in termini di politica estera, soprattutto con Israele? Le elezioni americane, naturalmente. Francesco Borgonovo ne discute con il Sindacalista Savino Balzano a Punto e Accapo, che fa luce su molti di questi punti interrogativi.
“Gli Stati Uniti hanno tenuto una condotta che definire ipocrita è dire poco. Da un lato Biden criticava a parole la condotta criminale di Israele, dall’altro lato bloccava ogni ipotesi di mozione per la richiesta del cessate il fuoco a Gaza. Peraltro spesso le risoluzioni dell’ONU vengono disattese e Israele è un campione in questo. È stato un atteggiamento simbolico da parte degli USA, perché non ha avuto nessun effetto concreto: visto che la notte stessa Israele ha bombardato provocatoriamente Rafah.
A Gaza non è solo in atto una strage di innocenti, ma anche una vera e propria carestia: a Gaza si mangia solo una volta e ogni 8 giorni. Questa è la condizione in cui si vivono decine di migliaia di innocenti, dove ci sono tantissimi bambini e donne. Ma qual’è la variabile impazzita che incide sia sulle scelte attuali degli Stati Uniti, sia rispetto all’accelerata bellicista Europea, sia rispetto al conflitto ucraino e israeliano? Naturalmente, le elezioni americane.
Molti sanno che se Donald Trump dovesse tornare alla Casa Bianca, è assai probabile che il suo atteggiamento isolazionista potrebbe comportare una battuta d’arresto sul conflitto israeliano palestinese. Ecco quindi che Biden, per provare a competere nella competizione elettorale che lo attende, assume posizioni di questo tipo”.
Secondo Balzano, quello che fa storcere il naso è che la Stampa, italiana soprattutto, cerca di distogliere l’attenzione da Biden a Trump. Le notizie da cui veniamo bombardati ci suggeriscono che il mondo intero potrebbe entrare in serio pericolo se Trump venisse eletto alle prossime elezioni. Una narrazione che è assolutamente falsata, visto che il vero pericolo è rappresentato da Joe Biden e dalle lobby delle armi che lui stesso continua a finanziare. Sono stati 100 miliardi i dollari che gli USA dovevano devolvere per gli aiuti militari all’Ucraina, di questi, 60 sono stati regalati alle lobby delle armi.
“Vorrei che fosse emesso un mandato di arresto internazionale per Netanyahu e per tutti gli esponenti del suo governo: perché Israele si comportando come uno Stato canaglia”.