Ieri il Parlamento europeo ha dato il via libera al Patto europeo sulla migrazione e l’asilo, dopo un lavoro durato ben 4 anni. La riforma prevede nove atti legislativi, con lo scopo di facilitare l’accoglienza dei richiedenti asilo e allo stesso tempo rimpatriare coloro che non possono restare in Europa. “Dopo quasi un decennio di blocco, il Parlamento ha adottato il Patto, una completa rivoluzione delle leggi Ue sulle migrazioni. L’Europa gestirà le migrazioni in modo ordinato, alle nostre condizioni” commenta Il Vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas. La Presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha aggiunto: “Abbiamo fatto la storia, abbiamo creato un solido quadro legislativo per gestire la migrazione e l’asilo nell’Ue“. Francesco Borgonovo ne discute con il disegnatore satirico Alfio Krancic.
“In realtà è un patto abbastanza deludente. Non supera il Trattato di Dublino in vigore attualmente. Quindi rimane ancora una forma di pressione sui Paesi di primo sbarco. Non c’è ridistribuzione automatica dei migranti. Ma si faranno più controlli alle frontiere e si darà spazio agli accordi con le nazioni terze, come per esempio, Albania, Tunisia ed Egitto. Mi sembra che la Lega e Fratelli d’Italia non abbiano apprezzato granché.
Poi c’è un dato: se questo accordo va come previsto, non entrerà in vigore prima del 2026. Quindi la risposta dell’Europa è al solito un un pò vago: tempi lunghissimi, norme un pò fumose. Il punto è che bisognerebbe gestire i flussi in modo da scoraggiare le partenze. Da un lato dicono che non vogliono che vengano, ma poi li fanno venire. Io penso che bisognerebbe fare degli accordi singoli con i Paesi, oppure una procedura comune di ingresso con dei centri nei paesi d’origine, studiando un percorso” dice Borgonovo.
Ecco il punto di vista di Krancic: “Io penso che sarà difficile fermare questi flussi: rientreranno come sempre nel discorso della migrazione, e si dirà che è un fenomeno epocale. Senza contare che ci saranno dei flussi che verranno dai Balcani. E li come si fermano? Secondo me è solo fumo negli occhi e cambierà pochissimo.
Giorni fa lessi, che Prodi aveva detto che i vuoti presenti nel nostro Paese per la mancanza di natalità, dovevano essere riempiti con l’aiuto dei migranti”.
Il problema principale secondo Borgonovo è l’approccio che gli europei hanno alla propria cultura. La denatalità porta all’arretramento culturale, e quello che non bisogna fare è perdere le radici della cultura europea. Quindi accogliere altre tradizioni, ma non farsi schiacciare da esse. “Il problema principale è culturale. Credere che la cultura europea sia trascurabile e per questo motivo, ci facciamo schiacciare”.