Parte ‘Giovani Informa-Ti’! La nuova trasmissione del CNG su Radio Radio pensata per coinvolgere, informare e ispirare la generazione under 35. Attraverso un mix di interviste, dibattiti, storie personali e interazioni live, il programma esplora tematiche chiave per i giovani di oggi, offrendo al contempo accesso a informazioni su opportunità concrete offerte da enti nazionali dedicati alla gioventù.
Nel corso della prima puntata, il team di Giovani-InformaTi ha avuto l’onore e il piacere di accogliere in studio un ospite d’eccezione, il Ministro per lo sport e i Giovani, Andrea Abodi.
Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale Giovani ha spiegato le finalità di un progetto come ‘Giovani Informa-Ti’: “Con il ministro ci siamo più volte chiesti come poter individuare degli strumenti per raccontare ai giovani tutto quello che le istituzioni e gli enti che lavorano insieme al governo mettono in campo per le nuove generazioni. In un periodo di difficoltà come questo, provare a raccontare ai raggi e alle ragazze quello che facciamo è importantissimo“
Cosa significa NEET e perché ne parleremo in questo programma?
“Giovani Informa-Ti si rivolge anche e soprattutto ai cosiddetti NEET. Cosa vuol dire NEET? È un acronimo utilizzato e, forse, abusato troppo spesso nei dibattiti pubblici, che nasconde una dimensione giovanile molto variegata: rappresenta sia i giovani che non studiano, sia quelli che non lavorano, ma soprattutto i giovani che non sono in cerca né di opportunità di studio né di lavoro. Proprio quest’ultima è la fascia che più ci preoccupa. Abbiamo stipulato numerosi rapporti che restituiscono dati preoccupanti, soprattutto sui giovani che lavorano a nero“
Ai microfoni di Sonia D’Agostino e della Presidente del Consiglio Nazionale Giovani Maria Cristina Pisani, il Ministro Abodi ha approfondito le tematiche riguardanti i giovani e le opportunità che vengono rivolte alle nuove generazioni: “Il lavoro che fa il Consiglio nazionale dei giovani, che fa anche l’Agenzia italiana per la gioventù e che cerchiamo di fare anche noi serve ad accorciare le distanze e costruire relazioni. Noi incontriamo in tutta Italia con passione e competenza molti ragazzi e ci rendiamo conto di quanta luce ci sia negli occhi dei giovani.
Anche se ci conforta dopo un anno e mezzo visto che i dati dei neet stanno calando, che diminuiscono i giovani che si arrendono. Non dobbiamo farci troppe illusione, l’inversione della tendenza si costruisce giorno per giorno utilizzando i canali giusti e modulando bene i messaggi“.
“Quali sono state le difficoltà che lei ha avuto da ragazzo e come le ha superate?”
“Io ho avuto la famiglia che è stata presente ma mi ha lasciato fare, con tutti i rischi della giovinezza degli anni ’70. Sono stato fortunato perché non ha fatto del male e non ho ricevuto del male. C’era una guerra strisciante a livello generazionale, con una vita che però scorreva lentamente. Oggi viviamo una vista sconvolgente che cambia in poche ore, abbiamo vissuto il Covid e si è chiuso il mondo. Una cosa che non riusciamo ancora del tutto ad avvertire e che ha segnato i giovani. Le 29 guerre che ci sono per il mondo ed entrano nei nostri telefonini segnano l’instabilità che se non è confermata da qualche certezza è pericolosa.
“Quanto l’ha aiutata lo sport durante i momenti difficili della sua vita?”
Tantissimo. Lo sport è una difesa immunitaria sociale.