Torna sulla cattedra Mario Draghi.
Sia con un nuovo discorso indirizzato all’Europa, sia (forse) per il ruolo al quale potrebbe ambire.
L’ultimo piano dell’ex premier ed ex presidente della BCE suona infatti come un tentativo di proporre una rivoluzione europea.
“Abbiamo bisogno di un’Unione europea che sia adatta al mondo di oggi e di domani“, ha detto alla conferenza di La Hulpe.
“Quello che proporrò nel mio report è un cambiamento radicale: questo è ciò di cui abbiamo bisogno“. “Sembra l’enunciazione di una distopia“, commenta il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo. Le proposte sembrano suonare come rivoluzionarie per un mondo, dice Draghi, ormai alla stregua di emergenze come il Covid e le guerre in atto, motivo per cui il progetto sarebbe quello di un’Europa totalmente diversa. Così i principali media d’informazione hanno iniziato a spingere l’ipotesi fatale: si candiderà alla presidenza della Commissione Europea?
“Draghi sferza l’Europa”, o ancora “la scossa alla bella addormentata” viene definito il discorso dell’ex premier italiano.
Ma per Daniele Scalea, Presidente del Centro Studi Machiavelli, c’è poco da applaudire.
“Ha annunciato quello che ci dicono sempre tutti, quello che ci dice l’establishment europeo: che ci vogliono gli Stati Uniti d’Europa; che gli Stati nazionali e membri devono rinunciare alla sovranità; che deve spostarsi tutto verso il centro e creare questa sorta di Unione Sovietica Europea. Anche sull’ambientalismo ha ribadito che bisogna fare l’economia decarbonizzata. Quindi insomma cessione di sovranità, ‘megastato’ centralizzato, pianificazione economica da parte dei burocrati europei. Non vedo molte differenze rispetto a quello che potrebbe dire la von der Leyen o tanti altri a posto suo. Tutti questi cambiamenti radicali che vengono preannunciati a me sembrano il percorso che già da molto tempo ci è stato preannunciato e che da molto tempo viene mandato avanti“.