“Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. […]”.
Così cita alle prime righe il testo censurato dalla Rai di Antonio Scurati, lo stesso monologo che avrebbe dovuto leggere il 25 aprile durante il programma che ‘CheSarà’, condotta da Serena Bortone in occasione dell’anniversario della Liberazione.
Scurati non ci sta, e pubblica l’intero monologo sui suoi profili social, e concludendo cita “Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.
Non tarda ad arrivare la replica di Giorgia Meloni: “La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo”.
Francesco Borgonovo e Savino Balzano analizzano in diretta pro e contro della decisione di non mandare in onda il discorso di Scurati.
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