BRICS, al via la prima settimana elettorale della futura superpotenza del prossimo secolo: l’India

Da una parte l’Occidente e dall’altra l’Oriente: due realtà opposte e antagoniste l’una dell’altra. Ma oggi l’Oriente si vuole prendere la sua rivincita, sotto lo scenario di un mondo sempre più frammentato. ll gruppo BRICS nasce negli anni 2000 per iniziativa del banchiere statunitense Goldman Sachs. All’interno della nuova coalizione ci sono Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. L’economia africana scalpita all’interno della BRICS e aspira ad emergere. I BRICS rappresentano infatti quasi la metà della popolazione mondiale, con circa 3,5 miliardi di persone. Questa nuova alleanza internazionale potrebbe ridisegnare il disegno geopolitico mondiale. Sarà la BRICS la nuova superpotenza del 21 secolo? Una cosa è certa: l’economia indiana è tra le prime 20 del mondo ed è quella che cresce più rapidamente. Inoltre, la popolazione indiana ha superato la densità di quella cinese: con 1,43 miliardi di abitanti. Secondo il report The Path to 2075 di Goldman Sachs, l’India è destinata a diventare la seconda potenza economica globale dopo la Cina, nel 2075.

Le Elezioni indiane

C’è un altro dato per cui l’india sta battendo i record, e sono le Elezioni indiane. La corsa ai seggi è iniziata il 19 Aprile e terminerà il 1 Giugno, per un totale di sei settimane elettorali. L’India va alle urne e l’evento è atteso in tutto il globo. Si tratterà infatti delle Elezioni più imponenti della storia del mondo. Quasi 1 miliardo di cittadini saranno chiamati alle urne: parliamo quindi di un evento storico unico nel suo genere. Il Paese ha dovuto portar avanti un importante lavoro di logistica, per accompagnare 1 Mld di cittadini al voto. L’organizzazione è durata circa 1 mese ed è stato un grande esercizio di democrazia: un valore in cui il Paese crede fortemente. A votare saranno oltre i cittadini residenti in India, anche coloro che si trovano all’estero. Le Elezioni Indiane sono considerate tra le più costose al mondo, e superano addirittura le presidenziali statunitensi. Nel 2019, secondo il Center for Media Studies di Delhi, la spesa tra partiti politici, candidati ed enti regolatori si è aggirata intorno agli 8,6 miliardi di dollari.

Chi sarà eletto?

Il Primo Ministro indiano Narendra Modi è alla guida del Paese dal 2014 e spera in un terzo mandato consecutivo. La voce dell’Opposizione si fa sentire, e avverte gli indiani che se il Bharatiya Janata Party (BJP) di Modi resterà al potere, perderanno molte libertà. La coalizione dell’opposizione è ampia e coesa ed è composta da un sistema maggioritario multipartitico. I cittadini dovranno eleggere 543 deputati facenti parte della Lok Sabha, ovvero la Camera bassa del Parlamento indiano. Gli altri due seggi saranno assegnati dal Presidente indiano. Per formare la maggioranza sarà necessario ottenere almeno 272 seggi e successivamente i candidati vincenti saranno nominati Primo Ministro. Il mandato dei deputati eletti della Lok Sabha è della durata di cinque anni. Tra gli obiettivi della politica indiana c’è anche quello di assegnare un terzo dei seggi alle donne, un passo non troppo lontano ma che non entrerà in vigore in queste elezioni.

I sondaggi

Quello che è certo è che sotto le ali di Modi, l’India è diventato un Paese con un’economia sempre più rapida e in forte espansione. L’India è una tra i tasselli più imponenti della BRICS e negli anni potrebbe diventare una vera superpotenza. Secondo i sondaggi Modi si potrebbe assicurare altri cinque anni al potere. Modi 73 anni fa incentrò la sua Campagna Elettorale su un piano di sviluppo e di lotta alla corruzione. Un’altra delle riforme che portò avanti fu quella al Welfare e alle riforme sociali. Cinque anni fa il 67 % degli Indiani andò a votare e Modi ottenne la maggioranza assoluta, registrando la più grande affluenza nella storia del Paese. Se vincesse anche le elezioni di quest’anno diventerebbe il leader più longevo in assoluto nella storia del Paese. Uno degli obiettivi principali del leader del Bharatiya Janata Party è modificare la Costituzione indiana, riuscendo a conquistarsi 400 seggi. Sarà forse lui a guidare l’India alla conquista del mondo, nei prossimi anni?