Il ministro dell’Economia, l’onorevole Giancarlo Giorgetti, ha proposto di estendere, come sapete, il periodo di utilizzo dei crediti d’imposta derivanti dalle spese del superbonus del 2023 da 4 anni a 10 anni. Questo mirerebbe a ridurre il carico del debito pubblico nei prossimi due anni, spostando parte dei finanziamenti al periodo successivo al 2027, quando sarebbe prevista una maggiore riduzione del rapporto debito-PIL. Questa è una vecchia pratica politica, quella di avere sempre previsioni migliori tra qualche anno, tanto si vive sempre nel breve termine e quindi è un gioco abbastanza facile da fare.
Nel 2023, quindi, le spese super agevolate degli italiani sono cresciute del 46,6%, raggiungendo 84,7 miliardi di euro.
Attualmente il piano prevede quattro rate annuali con un impegno finanziario di circa 21,1 miliardi di euro dall’anno 2024 all’anno 2027. Prolungando a 10 anni, la rata annuale scenderebbe a circa 8,4 miliardi di euro. Questo porterebbe il rapporto famigerato debito-PIL di cui sentite parlare da tanti anni, quindi il rapporto tra il debito dello Stato e il suo prodotto interno lordo, al 137,2%, rispetto al 137,8% previsto nell’ultimo documento di economia e finanza approvato.
Tuttavia questa proposta richiederebbe una revisione dei bilanci dei contribuenti, con delle possibili ripercussioni sulle istituzioni bancarie e sul mercato finanziario. Se il Governo avesse facilitato la circolazione dei crediti già emessi avrebbe forse potuto ridurre l’impatto sul bilancio pubblico e aumentare il moltiplicatore fiscale del superbonus generando una spinta alla crescita economica.
Ma, in linea con il precedente governo Draghi, il governo Meloni ha scelto di seguire la stessa linea del modello Draghi, cioè di bloccare definitivamente l’accessione dei crediti, mancando quindi un’opportunità per alleviare la pressione finanziaria e favorire lo sviluppo economico del Paese.
Lo segnalo perché non c’è affatto un segnale di discontinuità tra il precedente governo Draghi e l’attuale governo Meloni.
Anzi, stanno facendo le stesse linee di politica economica.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi