“Dovreste chiedere perdono per il Green Deal, e invece state tenendo un dibattito per accusare ‘l’estrema destra’ e i conservatori di essere un rischio per il clima e la natura“.
Così esclama Jorge Buxadé Villalba in una delle ultime plenarie svoltesi a Strasburgo, al Parlamento europeo.
Il tema di giornata è così definito: “Attacco al clima e alla natura: tentativi dell’estrema destra e dei conservatori di distruggere il Green Deal e impedire gli investimenti nel nostro futuro”. Una definizione del problema che non fa piacere a diversi eurodeputati, che quindi attaccano le politiche europee. Quelle politiche che dalla fine del 2023 hanno innescato la massiccia protesta degli agricoltori provenienti da ogni paese d’Europa. Dal canto suo, l’Unione Europea a guida von der Leyen crede fermamente nel Patto verde, che prevede una rivoluzione “verde” in risposta alla dichiarata emergenza climatica.
Riduzione di emissioni del 55% entro il 2030, azzeramento entro il 2050: questo e altro è previsto nel novero green del progetto UE.
Progetto che, stimava la stessa Unione nel 2020, costerà circa 1 triliardo di euro: mille miliardi.
“Certo che lo abrogheremo – dice allora Villalba – ed è certo che cancelleremo dalla storia la vostra diabolica Agenda 2030, che non è altro che un piano di licenziamenti di massa contro i lavoratori“. Il parlamentare spagnolo di Vox conclude mostrando e strappando due fogli, rappresentanti uno l’Agenda 2030, l’altro il Green Deal. Il gesto costa a Villalba, che stava concludendo il suo discorso, l’interruzione improvvisa del microfono. Una decisione presa anche in un altro caso molto recente: è successo anche a Christine Anderson, eurodeputata intenta a criticare von der Leyen ricordando lo Pfizergate.
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