La candidatura alle Elezioni Europee di Roberto Vannacci, ha scosso il mondo della politica. L’autore del libro “Il mondo al contrario” ha fatto decisamente parlare di se, a seguito delle sue dichiarazioni anti politically correct. Ma non è solo la Candidatura di Vannacci a fare scalpore, anche quella di Ilaria Salis. La maestra detenuta nelle carceri di Budapest, correrà alle Europee con Alleanza Verdi – Sinistra. “Se AVS candida una donna incarcerata all’estero con accuse pesanti, perché io non posso chiedere il voto agli italiani per un uomo che ha difeso il nostro Paese nel mondo?” ha esordito Matteo Salvini commentando la candidatura di Vannacci con la Lega. Insomma, i nomi che girano sono decisamente contro corrente. Ma chi si prenderà l’Europa?
Se è vero che le liste sono pronte, i cittadini italiani sono sempre meno propensi a votare. “Se vediamo le politiche che sono state fatte in Italia negli ultimi 40 anni, non penso che siamo lontani dal fascismo” commenta un ascoltatore in diretta. La risposta di Borgonovo non si fa attendere: “Il fascismo è un fenomeno storico che si presenta con determinate caratteristiche. Le nuove forme di autoritarismo arrivano con una faccia buona e liberale. Parlare sempre del fascismo serve a guardare il passato per dimenticare il presente, diceva Preve“. Resta il fatto che votare è un diritto e dovrebbe essere esercitato da tutti i cittadini.
Ma a sollevare un tema più che mai interessante è il Sindacalista Savino Balzano. La domanda implicita che ci pone è: siamo sicuri di essere davvero all’interno di un sistema democratico? Il mezzo di riflessione per capirlo è il fenomeno Vannacci. “Vannacci non mi piace, ma gli va riconosciuto il merito di dire con coraggio le cose che tanti pensano. Il clamore per il Generale, nasce come reazione al politicamente corretto. Se serve coraggio per dire determinate cose, evidentemente non siamo davvero in una democrazia compiuta.
Il nostro forse non è un sistema che tollera che vengano dette determinate cose”. Sta di fatto che al Generale è stata fatta un’ampia propaganda, e la sua figura genera importanti spunti di riflessione sulla libertà di pensiero. “Alla gente piace, perché si è rotta le palle del pensiero unico. Ai politici, chiaramente non piace, perché disturba la narrazione unica della politica” dice Balzano.
Per quanto riguarda la Salis, secondo il Sindacalista, si tratta di una candidatura meramente strumentale. Il Partito cova la speranza di poter scavalcare la soglia del 4 %, ma manca di coerenza e credibilità. Questo perché se volessero veramente candidare un detenuto per difenderlo da un regime carcerario e violento, potevano recarsi direttamente nelle carceri italiane.
Ascolta l’intervento di Savino Balzano da Francesco Borgonovo.