La paralisi di Bell sembra esser diventata una sorta di nuovo “virus” che nelle ultime settimane pare aver colpito la Rai.
Per prima è stata Simona Ventura a manifestare una paralisi facciale che le ha bloccato metà viso. La nota conduttrice televisiva ha tentato di individuare in un colpo di freddo la causa al problema. Stesso problema lo ha avuto anche il cuoco Daniele Persegani, che si è presentato a “E’ sempre mezzogiorno” condotto da Antonella Clerici con metà volto paralizzato.
Le cause possono essere diverse, e il freddo sembra possa solo essere una minima parte del problema.
L’endocrinologo Giovanni Frajese spiega in diretta ai nostri microfoni cosa potrebbe essere successo.
“Se uno prende un vento particolarmente freddo sul viso, in questo periodo mi sembra un pochettino difficile, può accadere sicuramente”, sottolinea Frajese. “Così come può accadere come reazione avversa all’inoculazione di un vaccino, sia quelli per il Covid-19 sia quelli di altri tipi, perché in letteratura è scritto abbondantemente. Oppure può accadere per l’interazione con un virus tipo quello dell’herpes. Se notate in questo periodo ci sono molte persone che tendono ad ammalarsi molto spesso con patologie di tipo virali che durano molto più a lungo del normale”.
“Vediamo un sacco di giovani per esempio che hanno cose diciamo tutto sommato banali, come un’influenza o un raffreddore, che però al posto di avere il classico decorso clinico molto rapido, durano un mese, un mese e mezzo. Sappiamo che c’è in qualche maniera un’alterazione possibile con la posizione immunitaria, soprattutto con questi ultimi vaccini di ultima generazione, visto che esiste un fenomeno che si chiama ‘imprinting immunologico’ che complica tutte le cose. Quindi in realtà è possibile che sia a frigore oppure possibile che sia dovuto all’interazione con altre cose. Come effetto collaterale diretto, per esempio, dei vaccini SARS-CoV-2 è riportato non solo nel fogliettino illustrativo della casa farmaceutica, ma sono noti fin dall’inizio, fin dal primo trial, che era possibile. Ha aumentato il rischio di questo problema“.
“Normalmente però – precisa l’endocrinologo – rispetto alle vaccinazioni c’è un limite temporale ‘normale’, chiamiamolo, che dovrebbe essere, credo, da poco dopo a un paio di mesi. Bisognerebbe sapere se ha fatto qualche tipo di intervento oppure no“.