Dicono che i trenta siano un traguardo importante, a meno che tu non sia un disco-pietra miliare della storia del rap e non sia entrato già negli annali del genere. I trenta in questo caso sono una mera ricorrenza, fatta per non permetterci di dimenticare (ma come potremmo) di un certo Nasir Jones. Che all’età di ventun anni, dalle case formicaio di Queensboro Bridge a New York, consegnò al mondo una delle colonne portanti di un genere che ha dato voce a generazioni di ragazzini dei sobborghi con in testa la rivoluzione.
Se ponessimo a qualsiasi artista della scena hip-hop la domanda “qual è il tuo disco preferito”? Otto su dieci risponderebbero Illmatic di NAS, gli altri due direbbero qualcosa di diverso per spirito di contraddizione, i rapper sono fatti così.
Illmatic è culto, Illmatic è il manifesto di una controcultura che ha trovato terreno fertile per le strade di New York, ma che, come un santone in cerca di seguaci, ha girato il mondo per far capire a tutti cosa vuol dire rappare. Illmatic ha cambiato le carte in tavola e il gioco per intero, in un contesto disperato.
A New York, a cavallo tra gli 80 e i 90, il crack distruggeva tutto quello che la musica aveva creato, la gentrificazione messa in atto aveva relegato milioni di persone in palazzoni ai margini della città, la violenza dilagava in strada e il silenzio della notte era spesso turbato da colpi di pistola e sirene della polizia.
New York soffriva e i suoi cittadini con lei. Nessuno si sarebbe aspettato che un poco più che ventenne da Queensbridge avrebbe regalato al mondo il ritratto più crudo e reale degli orrori e delle sofferenze che dilagavano per le strade della grande mela.
Illmatic è l’urlo di denuncia che incarna alla perfezione l’aura di protesta sociale che ha dato i natali all’ hip-hop. Illmatic è la replica perfetta del degrado “Made in ghetto”, è tutta la voglia di un ragazzino nero di inveire contro il mondo che gli sta rendendo la vita complicata.
Illmatic è storia, è bibbia o corano di una giovanissima religione costruita in rima e accompagnata dai campioni jazz di un MPC2000.
Illmatic compie trent’anni e noi ancora non ci siamo stancati di farlo accarezzare dalla puntina del giradischi.