Era prevedibile, prevedibilissimo anzi. Israele ora ha attaccato l’Iran e lo ha fatto nelle ore scorse in maniera poderosa. Ci viene in realtà garantito che i siti nucleari sono perfettamente in sicurezza.
L’Iran infatti, ci dicono, ha attivato il suo sistema di difesa aerea su molteplici città. Così riferiscono i media statali. In particolare l’emittente ufficiale del paese ha riportato la notizia in accordo con la quale sarebbero state udite forti esplosioni nei pressi della città centrale di Isfahan.
Era prevedibile del resto, l’abbiamo detto. Tutto è principiato nelle settimane scorse, allorché Israele, come certamente ricorderete, bombardò l’ambasciata iraniana in Siria e provocò anche delle morti. Naturalmente il discorso liberal-atlantista preferì tacere sulla vicenda, affrontandola un poco di sfuggita e senza condannare, comeppure sarebbe stato giusto fare, l’operato di Israele.
L’Iran ha a sua volta risposto, e lo ha fatto attaccando Israele nei giorni scorsi. Ma Israele non sta certo con le mani in mano, e adesso, e a vicenda delle ore scorse, ha attaccato l’Iran. Ebbene, non sfugga questo delicato passaggio.
Mentre quella dell’Iran viene denunciata, urbi e torbi, dalla comunità internazionale come un’operazione inaccettabile e disumana, riprovevole e degna soltanto di uno Stato canaglia, quale l’Iran, per il discorso libero atlantista, strutturalmente è, l’attacco di Israele, per parte sua, passa, muore solito, come una delle tante determinazioni del diritto di Israele di difendersi. Del resto l’abbiamo capito già da tempo. Il diritto di Israele di difendersi comporta la possibilità per Israele di fare tutto ciò che vuole letteralmente senza dover rispondere mai a qualcuno e anzi incontrando sempre e solo legittimazione e magari anche esaltazione dalle sue forze alleate in primis gli Stati Uniti e in secundis la colonia europea.
La comunità internazionale, che fino a ieri condannava come un coro unificato virtuoso l’Iran, adesso tacce sullo stesso operato di Israele. Magari anzi, in taluni casi, lo esalta come figura del sempre valido diritto di Israele di difendersi e di combattere contro il terrorismo. E poco vale sottolineare il fatto che questa lotta contro il terrorismo finisce per colpire sempre e solo i civili, donne, bambini e anziani.
A meno che non si riconosca che sono anch’essi terroristi, verrebbe da dire, come alcuni hanno detto, che è una vera e propria catombe di innocenti. Addirittura si è parlato di genocidio compiuto da Israele. Del tutto evidente è che ci troviamo ormai in una guerra medio orientale a tutti gli effetti.
Una guerra ove naturalmente l’Occidente, a trazione atlantista, sta saldamente dalla parte di Israele e delle sue politiche imperialistiche, laddove la Russia e la Cina supportano i palestinesi e l’Iran. Insomma, la situazione va peggiorando di giorno in giorno e la guerra, anziché arretrare sullo sfondo, sembra ogni giorno più radicale. Sembra davvero che ci troviamo a tutti gli effetti già in una guerra mondiale che procede su due fronti, quello russo-ucraino per un verso e quello medio-orientale per un altro verso, ove peraltro le forze in campo sono grosso modo le stesse.
Russia, Iran e Cina, da una parte, Stati Uniti, Israele e colonia europea dall’altra. Dove andremo dunque? Quo vadis Europa? Si consideri, peraltro, e notizie di questi giorni, che l’Europa ha raggiunto il record di spese militari, più 94%. Insomma, dati che sono tutto fuorché rassicuranti e che oltretutto negano il noto teorema fondativo dell’Unione Europea secondo cui, l’hanno ribadito ad abundanzia, l’Unione Europea ci protegge dalle guerre.