“Cloud Seeding”, lo chiamano così anche Repubblica e Il Sole 24 Ore, il nuovo (ma vecchio) fenomeno che ha causato l’alluvione di Dubai e Oman. Pioggia artificiale, potremmo tradurlo in italiano: in cosa consiste? Si tratta di una vera e propria “inseminazione” delle nuvole, che vengono caricate, via aerea, di particelle di sale o di ioduro d’argento, per agevolare la formazione di cristalli di ghiaccio che si condensano in pioggia o neve.
Il Centro nazionale di meteorologia dell’emirato di Dubai ha dichiarato di aver “seminato” le nuvole il 14 e il 15 Aprile. L’alluvione ha inondato la città il 16 Aprile e ha causato disagi mai visti nella storia del giovanissimo conglomerato urbano di Dubai. Antonio Di Pietro, nel 2008, fece un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente per sapere di più del fenomeno delle cosiddette “scie chimiche”. Fenomeno allora deriso e tacciato di complottismo, oggi tramutato in “cloud seeding” e non più, a quanto pare, così assurdo come si pensava ai tempi.
Diego Fusaro, ai microfoni di ‘Lavori in Corso’ si è espresso in merito alla questione, ricordando come, oggigiorno, anche le più semplici domande che vadano a mettere in discussione la narrazione dominante siano tacciate di complottismo. Proprio come il “cloud seeding” all’epoca dell’interrogazione di Di Pietro.
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