Il CEO di Unilever, la multinazionale, ha risposto chiaramente alla domanda se l’azienda miri a salvare il mondo o a generare profitti, enfatizzando la performance economica in un’intervista di 44 minuti con Bloomberg, che come sapete è uno dei più autorevoli istituti di informazione finanziaria. Nonostante Unilever abbia una lunga storia di impegni ESG, cioè Environment, Social and Governance, ora ammette che erano quasi “una distrazione”, soprattutto con la crescente concorrenza e la pressione degli investitori per i profitti.
L’amministratore di Unilever ha ridimensionato gli obiettivi non finanziari come la riduzione dell’uso della plastica degli imballaggi per concentrarsi sulle prestazioni economiche. Questo cambio di paradigma è sintomatico dell’attuale contesto dove gli investitori prioritizzano i profitti e dove le regolamentazioni ESG rischiano di minacciare la competitività delle imprese, come evidenziato dalle proteste della Federazione Bancaria Europea contro l’eccessiva regolamentazione ESG imposta dalla BCE, cioè dalla Banca Centrale Europea.
La definizione di standard di rendicontazione della sostenibilità ha introdotto ulteriori complessità, minacciando il processo democratico e potenzialmente portando all’estinzione delle imprese per soffocamento burocratico senza un impatto significativo sul cambiamento climatico.
Vi voglio fare notare che sono d’accordo con Unilever. Perché sono d’accordo?
Perché ora che qualcuno dica basta a questa stronzaggine burocratica che sta assumendo i contorni di una farsa.
Io credo che nessun politico italiano abbia il coraggio di dire una roba del genere perché sono tutti lì piegati, inchinati ad obbedire ai diktat europei di mamma Europa che ci sta portando nel baratro quantomeno economico.
Le imprese cioè perdono un mucchio di tempo per delle burocrazie assolutamente inutili. L’Unione Europea è diventata una fabbrica di burocrazia.
Quando ero giovane gli imprenditori si lamentavano della burocrazia italiana, ma oggi la burocrazia europea è molto peggio.
In un convegno di pochi giorni fa tutti parlavano di ESG. Io mi sono permesso di dire “basta, stiamo veramente esagerando“.
Ovviamente da consulente di strategia dico che è assolutamente importante per le imprese fare un piano strategico. Ma quelle parole Environment, social and governance, devono essere parole pregne di contenuto e non invece, come si intendono nella logica delle società di ingegneria, delle certificazioni di qualità eccetera, dei pezzi di carta da compilare con dei format che non hanno nessun significato economico. Prima di tutto bisogna fare utili, perché se non si fanno utili non si pagano gli stipendi e non ci sono a quel punto i soldi per le famiglie per poter adeguare le case alle normative europee. Basta con l’ipocrisia.
Il 6 maggio ci sarà un webinar gratuito proprio sulle politiche ESG e sui i problemi che innesca nelle imprese: parleremo di come risolverli con metodologie e tecniche mirate. Qui il link per prenotare il proprio posto: https://www.valeriomalvezzi.it/webinar-gratuito-iscriviti-adesso/
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi